Un weekend da sogno, per una gara da favola. Sebastian Vettel porta a compimento il suo tris stagionale, conquistando d'autorità il GP Singapore dopo essere scattato dalla pole position. 61 giri perfetti, trascorsi sempre in testa, senza la minima sbavatura, in una gara dopo i colpi di scena non sono di certo mancati: dal ritiro di Hamilton alla doppia Safety Car, con tanto di "invasione" di pista da parte di uno spettatore. In mezzo a tutto ciò, il tedesco ha saputo regalare alla Ferrari il terzo trionfo dopo quelli conquistati in Malesia e Ungheria, portandosi a 49 punti in classifica dal campione del mondo in carica. Coltivare sogni di gloria in chiave iridata potrebbe sembrare azzardato, ma nulla è impossibile soprattutto dopo la debacle delle Frecce d'Argento, mai così in difficoltà nell'era dei motori turbo e soprattutto al secondo inconveniente consecutivo in gara. Il podio si è colorato di rosso anche con la presenza di Kimi Raikkonen sul terzo gradino del podio, mentre Daniel Ricciardo è stato anch'egli splendido protagonista conquistando la piazza d'onore che rappresenta il suo miglior piazzamento stagionale. Quasi incapace di recitare un ruolo da protagonista Nico Rosberg, soltanto quarto ed in grado di approfittare solo parzialmente del primo ritiro di Hamilton, guadagnando sull'inglese 12 punti che rappresentano una magra consolazione dopo un altro weekend difficile. A punti anche Bottas, Kvyat e Perez, davanti ai due "torelli" scatenati Verstappen e Sainz, autori di una gara tutta in rimonta a suon di sorpassi. A chiudere la top ten la Sauber di Nasr, il quale ha saputo approfittare dei guai accusati nel finale da Grosjean. Ritirate, oltre ad Hamilton, anche le due McLaren di Button e Alonso, così come Massa (problemi al cambio) e Nico Hulkenberg: il tedesco è finito fuori gara proprio dopo un contatto con la Williams del brasiliano al giro 13, che ha causato l'entrata in scena della prima SC. Il pilota della Force India è stato ritenuto responsabile dell'incidente e penalizzato con tre posti da scontare in griglia a Suzuka, oltre a due punti sottratti dalla licenza. Decisamente più atipico il motivo della seconda neutralizzazione, scaturita da un solitario invasore di pista che ha eluso i controlli nel T2 passeggiando per qualche secondo a bordo pista mentre le vetture sfrecciavano pericolosamente a pochi metri di distanza. Una situazione inaccettabile, per la quale gli organizzatori dovranno essere chiamati come minimo a pagare una multa salata.

La cronaca. Al via scatta come una molla Vettel davanti a tutti, mentre Verstappen rimane bloccato in griglia e viene sfiorato pericolosamente dalle vetture sopraggiungenti. Il primo giro vede il ferrarista prendere subito il largo, con Bottas che tenta di impensierire Rosberg e Perez che evita per un soffio il contatto con Hulkenberg. Vettel è un martello, costurendo giro dopo giro un margine di vantaggio su Ricciardo che arriva rapidamente a superare i 7". Il duo di testa precede Raikkonen, Kvyat, Hamilton, Rosberg, Bottas, Massa, Hulkenberg e Perez. Al 10° giro Grosjean inaugura il valzer dei pit-stop, mentre Ricciardo sembra poter essere in grado di guadagnare qualche decimo su Vettel. Al 13° passaggio si ferma anche Massa, ma all'uscita della pit lane il brasiliano incrocia le proprie ruote con quelle di Hulkenberg ed il contatto e inevitabile: il tedesco vola (per fortuna a bassa velocità) e finisce la propria gara contro le barriere. Nessun danno per Massa, che prosegue senza danni, con la Direzione Gara che sceglie di attivare la Virtual Safety Car: ma in pista ci sono numerosi detriti e dopo tre tornate percorse a rilento viene chiamata in causa la Safety Car, per consentire ai commissari di pulire in sicurezza il tratto incriminato. I big ne approfittano per rientrare ai box, con i due della Mercedes che montano le Soft e scavalcano Kvyat, sfortunato a fermarsi appena prima della neutralizzazione. Al re-start Vettel si tiene dietro Ricciardo e Raikkonen, ma i tre vanno a formare un terzetto racchiuso in pochi decimi che prende il largo nei confronti della concorrenza. Le Mercedes sembrano poter tenere un buon ritmo con le gomme più dure, al punto che Hamilton riesce quasi a portarsi sotto al terzetto di testa, prima di accusare un improvviso calo di potenza che lo costringe a perdere numerose posizioni. Guai anche per Massa, costretto al ritiro per noie al cambio, il quale viene imitato poco dopo dallo stesso Hamilton, che conclude così malinconicamente un weekend decisamente da dimenticare. Davanti Vettel riesce a riprendere un margine di 4" nei confronti di Ricciardo, ma il tedesco deve rifare nuovamente tutto daccapo perchè la SC entra nuovamente in azione: un uomo, infatti, scavalca le barriere ed entra pericolosamente in pista, passeggiando a pochi metri dalle vetture che sfrecciano impegnate in gara. L'uomo, dopo qualche istante, ci ripensa ed oltrepassa nuovamente il muretto, mentre tutti ne approfittano per effettuare la seconda sosta ai box, con Vettel, Ricciardo e Raikkonen che montano le Soft. La Direzione Gara autorizza le due Manor a sdoppiarsi, ma Rossi e Stevens sembrano non volerne sapere e rimangono in mezzo al gruppo, con lo statunitense che suo malgrado "blocca" Raikkonen al re-start. Grande bagarre a centro gruppo, con Grosjean e Maldonado che scavalcano Maldonado, ma l'inglese tampona la Lotus del venezuelano finendo per rompere la sua ala anteriore. Le due Toro Rosso volano con le Supersoft: Verstappen e Sainz rimontano a suon di sorpassi portandosi all'interno della zona punti. Davanti Vettel gestisce senza patemi d'animo il vantaggio su Ricciardo, tagliando il traguardo allo scade delle due ore e conquistando il suo terzo trionfo stagionale. Ricciardo coglie il suo secondo podio stagionale al pari di Raikkonen, mentre Rosberg deve accontentarsi della quarta posizione davanti a Bottas, Kvyat, Perez, Verstappen, Sainz e Nasr.

GP SINGAPORE - ORDINE D'ARRIVO:

1. Sebastian Vettel (Ferrari SF15-T) – 61 giri 2:01’22"118
2. Daniel Ricciardo (Red Bull RB11-Renault) - 1"478
3. Kimi Raikkonen (Ferrari SF15-T) - 17"154
4. Nico Rosberg (Mercedes W06) - 24"720
5. Valtteri Bottas (Williams FW37-Mercedes) - 34"204
6. Daniil Kvyat (Red Bull RB11-Renault) - 35"508
7. Sergio Perez (Force India VJM08-Mercedes) - 50"836
8. Max Verstappen (Toro Rosso STR10-Renault) - 51"450
9. Carlos Sainz (Toro Rosso STR10-Renault) - 52"860
10. Felipe Nasr (Sauber C34-Ferrari) - 1'30"045
11. Marcus Ericsson (Sauber C34-Ferrari) - 1'37"507
12. Pastor Maldonado (Lotus E23-Mercedes) - 1'37"718
13. Alexander Rossi (Manor 04-Ferrari) – 2 giri
14. Will Stevens (Manor 04-Ferrari) – 2 giri

CLASSIFICA PILOTI: 1. Hamilton 252 punti; 2. Rosberg 211; 3. Vettel 203; 4. Raikkonen 107; 5. Bottas 101; 6. Massa 97; 7. Ricciardo 73; 8. Kvyat 66; 9. Perez 39; 10. Grosjean 38; 11. Verstappen e Hulkenberg 30; 13. Nasr 17; 14. Maldonado 12; 15. Alonso & Sainz 11; 17. Ericsson 9; 18. Button 6.

CLASSIFICA COSTRUTTORI: 1. Mercedes 463; 2. Ferrari 310; 3. Williams-Mercedes 198; 4. Red Bull-Renault 139; 5. Force India-Mercedes 69; 6. Lotus-Mercedes 50; 7. Toro Rosso-Renault 41; 8. Sauber-Ferrari 26; 9. McLaren-Honda 17; 10. Manor-Ferrari 0.

Marco Privitera