A Monaco abbiamo assistito all’ennesima gara di Formula E tattica e decisa nella parte finale: solo la Safety Car ha negato al pubblico la possibilità di un arrivo in volata tutto neozelandese tra Cassidy ed Evans.

Il Round 9 è giunto al termine e la vittoria di Nick Cassidy consegna alla Formula E un nuovo leader nel Mondiale. Lui, Evans e Dennis sono in questo momento i piloti più in forma del momento. Soprattutto i primi due, che hanno conquistato gli ultimi 4 round disputati, consentendo così alla Nuova Zelanda di diventare la prima nazione nella storia della Formula E a vincere 4 gare consecutive. Si è chiusa quindi con una festa kiwi una giornata piena di azione.

ESITO INASPETTATO

Sebbene Cassidy fosse uno dei piloti più in palla in questa fase della stagione, con 4 podi nelle cinque gare che hanno preceduto Monaco, la vittoria di oggi è stata inaspettata per come è iniziata la giornata. Cassidy ha avvertito sia in FP1 sia in FP2 costanti vibrazioni in frenata che lo hanno tenuto in fondo alla classifica in entrambe le sessioni con tempi altissimi. Già la quinta fila in qualifica sembrava poter limitare i danni al weekend, considerando il piazzamento subito davanti a Wehrlein.

Invece, in gara il neozelandese è stato capace di prendere la vetta a metà dell’ePrix con una sapiente gestione di sorpassi e attack mode. Preso il comando nel momento chiave della gara, Cassidy ha saputo gestire Evans dietro di lui e con l’aiuto della seconda Safety Car, uscita al 28° dei 29 giri per l’incidente di Muller, ha portato a casa una vittoria per la quale ammette di esseresenza parole: “Ancora non ci credo”, ha ammesso. “Rispetto a Berlino questo è un successo decisamente speciale”. Un successo meritato ma inatteso che gli consegna la leadership del Mondiale e un tentativo di fuga in vista di una seconda parte impegnativa tra Asia, USA ed Europa.

LA GIORNATA VISSUTA DAL VIVO

Questa di Monaco è stata decisamente una giornata impegnativa per team e addetti ai lavori, con un programma estremamente compresso dato il via delle FP1 alle 7.30. Orario che di certo non ha favorito in alcun modo l’affluire del pubblico sulle tribune del Principato, con pochi coraggiosi presenti su tribune praticamente vuote, in particolare quelle del Tabaccaio e delle Piscine. Non un grande spot per la Formula E che si è però riscattata con una buona affluenza per la sola gara delle 15. Trend simile visto anche in sala stampa: alle 7 del mattino le presenze si contavano sulle dita di una mano.

La pit lane e la Fan Zone si popolano dopo le caotiche – per le decisioni degli stewards – qualifiche e nemmeno le nuvole minacciose arrivate in fascia pranzo fermano la festa nella zona dedicata ai tifosi. Simulatori e attrazioni accolgono molte persone, assieme a musica e tanto cibo in un’area attrezzata ottimamente. Tra i personaggi che possiamo incrociare nelle zone accessibili c’è anche Mark Webber, in qualità di ambassador Porsche: uno che Monte Carlo la conosce bene avendoci vinto nel 2010 e nel 2012 con Red Bull in Formula 1.

Spotted: Mark Webber a Monaco in qualità di ambassador Porsche

La sacralità della gara tiene fermo il Principato e tutti gli addetti ai lavori e i giornalisti che in sala stampa seguono quello che succede, prima di attendere i piloti in una conferenza stampa che scorre rapida e indolore. A giochi fatti, a Monaco torna lentamente la normalità: la Formula E inizia a fare i bagagli in vista di Giacarta e il Principato si prepara alla movida e al conto alla rovescia per il prossimo arrivo della Formula 1.

Da Monte Carlo, Mattia Fundarò