Il penultimo appuntamento del Campionato del Mondo di Formula 1 1989 ha luogo in Giappone, sul tracciato di Suzuka, per il penultimo appuntamento di una stagione dominata ampiamente dalla McLaren. La scuderia inglese ha già conquistato il titolo costruttori ma il campionato deve ancora sciogliere il nodo relativo alla battaglia per il titolo piloti. A giocarsi la corona iridata sono proprio i due compagni del team, vale a dire Alain Prost ed Ayrton Senna, separati da 16 lunghezze in classifica a favore del francese, al quale basta ottenere cinque punti in meno del brasiliano per diventare matematicamente campione del mondo.

Al termine delle qualifiche la prima fila viene monopolizzata dalle McLaren, con Senna in pole position davanti a Prost, ma la domenica quest'ultimo scatta meglio e si porta al comando della corsa. Il compagno invece deve difendersi anche dalla Ferrari di Berger, ma alla prima curva riesce a tenerlo dietro, mentre Prost cerca già di andare in fuga, prendendo un margine tale da permettergli di tornare in pista davanti a tutti anche dopo la prima sosta. Al 22o giro si fermano anche Senna e Berger, il quale si ritirerà una decina di giri più tardi per un problema al cambio, mentre il brasiliano inizia a recuperare terreno nei confronti di Prost grazie alle gomme più fresche, fino a portarsi in zona d'attacco. Ed ecco che al 46o passaggio Senna prova il sorpasso nei confronti del Professore alla chicane, ma quest'ultimo chiude repentinamente la traiettoria: il contatto è inevitabile e i due finiscono fuori pista. Prost si ritira, sicuro del fatto che anche il suo compagno di squadra avrebbe fatto altrettanto, in maniera tale da consentirgli la conquista del titolo; ma il brasiliano non si arrende: torna in pista spinto dai commissari e tagliando la chicane, perde il musetto, rientra ai box per montare un nuovo musetto, rimonta come un forsennato nei confronti di Nannini e lo supera a due giri dal termine, riconquistando il comando della gara.

Senna taglia per primo il traguardo, ma subito dopo la fine della gara viene squalificato (secondo l'ipotesi del brasiliano dietro pressioni dello stesso presidente della Federazione, il francese Balestre) per aver tagliato la chicane ed essere rientrato in pista in maniera giudicata pericolosa. La vittoria della corsa va così a Nannini e, con un vantaggio di 16 punti ad una sola gara dal termine del campionato, Prost si laurea campione del mondo. Lo stesso francese non riesce però a gioire più di tanto della maniera con cui scaturisce il suo successo, anche perchè la gara è il prologo ad un lungo inverno di polemiche con Balestre che arriva a minacciare il brasiliano del ritiro della Superlicenza, in quanto reo di aver accusato la FISA di aver "manipolato" il campionato. La vendetta di Senna sarebbe arrivata solo un anno dopo.

Carlo Luciani

Gran Premio Giappone (Suzuka) - 22 Ottobre 1989

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Distanza: 310.527 Km - 53 giri

Classifica finale:

1 A Nannini
Benetton 1h25m34.418s 6
2 R Patrese
Williams + 11.904s 5
3 T Boutsen
Williams + 13.446s 7
4 N Piquet
Lotus
+ 1m44.225s 11
5 M Brundle
Brabham
+ 1 giro
13
6 D Warwick
Arrows + 1 giro
25

Giro più veloce: Alain Prost (Mclaren) 1'43"506

Pole position: Ayrton Senna (McLaren) 1'38"041

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