Dopo un voto espresso tramite e-mail, però, la Commissione Monoposto FIA ha ritenuto la possibile partecipazione del figlio d'arte come "contraria allo spirito del regolamento", sancendo di fatto il veto alla presenza dell'esperto pilota brasiliano in pista al fianco dei giovani colleghi. Una decisione che sicuramente va vista nell'ottica di voler preservare la serie continentale quale categoria propedeutica riservata ai giovani piloti, senza potenziali "intromissioni" come quelle rappresentate dalla presenza in pista di piloti aventi già alle spalle una carriera consolidata (nel caso specifico, oltre alla Formula E per Piquet vanno ricordate anche le esperienze in Formula 1, NASCAR e WEC).

Proprio la FIA nel comunicato ha voluto sottolineare il proprio recente impegno finalizzato a definire la categoria "quale una delle principali tappe nella strada verso la Formula Uno dei giovani piloti, tramite l'adozione di misure quali il tetto massimo di tre stagioni di partecipazioni e l'impossibilità per il campione in carica di poter difendere il titolo nella stagione successiva". Ai sensi dell'articolo 4.7 del Regolamento Sportivo, infatti, "qualsiasi richiesta di partecipazione al campionato viene esaminata dalla FIA e accettata o respinta a sua esclusiva discrezione".

Il Presidente della Commissione Monoposto FIA, Stefano Domenicali, ha dichiarato: "Non possiamo negare che ci ha fatto piacere che un pilota con il talento ed i successi di Nelson Piquet Jr abbia espresso il desiderio di correre in una gara del Campionato Europeo FIA F3 in un prestigioso circuito come quello di Pau. Tuttavia, dobbiamo tenere a mente lo spirito del campionato, il quale rappresenta uno dei passi principali nella scala verso la F1. Pertanto, abbiamo deciso che non potevamo accettare la domanda presentata da Carlin. In questa stagione la FIA ha introdotto nuovi criteri di ammissibilità con il preciso intento di definire le caratteristiche del Campionato Europeo FIA F3 con maggiore precisione. La decisione di oggi è una conseguenza logica di queste misure".

Il pilota brasiliano rimarrà così a guardare da bordo pista le gesta del fratellino Pedro, mentre rimarrà a bocca asciutta il team Carlin il quale si vedrà così costretto a schierare una monoposto in meno.

Marco Privitera

 

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