Lo sbarco del Circus a Miami, undicesimo tracciato nella storia della Formula 1 sul suolo americano, rappresenta per certi versi una nuova frontiera nell'ambito del concetto di "evento" promosso negli ultimi anni da Liberty Media. Non più soltanto la gara in sé, ma un vero e proprio show a 360°, capace di catalizzare l'attenzione negli States di un nuovo pubblico che sembra essere destinato ad allargarsi a dismisura.

Tra porti "artificiali" a bordo pista, eventi di lancio con piloti e dj in bella mostra, ed immense strutture destinate ad accogliere i vip, il Gran Premio di Miami sembra tutto fuorché un evento organizzato in stile...sobrio. Il glamour della Formula 1 in un contesto come quello della Florida rappresenta un mix potenzialmente vincente. Di certo, gli americani non si sono lasciati sfuggire l'occasione di spingere a fondo sul pedale dell'intrattenimento una manifestazione che, per certi versi, sembra quasi ricordare il mitico Super Bowl.

Credits: Twitter @F1

LA PISTA INTORNO ALLO STADIO

Non a caso, la location scelta per il circuito sorge proprio nell'area dell'Hard Rock Stadium, ovvero la casa dei Miami Dolphins, finendo per conferire ulteriore prestigio ad una zona in realtà non propriamente "centrale" rispetto al flusso dei turisti. Eppure, l'eccezionale lavoro di marketing volto a promuovere l'evento sta dando i propri frutti. I biglietti sono andati completamente sold-out, così come i posti riservati alle celebrità ed agli sponsor nelle esclusive hospitality dislocate nei dintorni del paddock.

L'America si prepara ad accogliere la Formula 1 in un'atmosfera chiaramente più patinata rispetto a quella di Austin, capace comunque di regalare finora un bagno di folla nelle edizioni ospitate. Il tutto in attesa della new-entry Las Vegas prevista per il 2023, quando la città delle luci tornerà ad ospitare (a distanza di quarantuno anni) un Gran Premio della massima formula. Seppur in un contesto ben diverso da quello che andò in scena nell'area di parcheggio del Caesars Palace.

I PILOTI COME STAR

Nel frattempo, l'adrenalina a Miami è alle stelle. Merito dei numerosi eventi di contorno organizzati per intrattenere il pubblico, con piloti e team manager diventati in poco tempo delle celebrità grazie soprattutto alla serie 'Drive To Survive'. Impensabile che tutto ciò potesse avere il medesimo impatto soltanto pochi anni fa. Adesso la Formula 1 sembra definitivamente pronta per "sfondare" nel mercato americano, dovendo al tempo stesso mantenersi fedele al proprio DNA per non rischiare di inimicarsi lo storico e più tradizionalista pubblico del Vecchio Continente. Un errore che rischierebbe di risultare imperdonabile per la nuova era promossa da Liberty Media.

Marco Privitera