Al termine del GP di Abu Dhabi la Formula 1 saluterà Daniel Ricciardo, che verrà sostituito in McLaren dal connazionale Oscar Piastri. Resta da capire se sarà un addio o un arrivederci al 2024, anno in cui potrebbero aprirsi alcune porte per lui. Nulla di certo ancora; quello che è sicuro, è che per almeno un anno il Circus perderà uno dei suoi talenti più cristallini, che però ultimamente non riesce a ritrovare lo smalto dei giorni migliori.

Due anni difficili a Woking e il sorriso sempre più spento

L’approdo di Ricciardo nella storica scuderia guidata da Zak Brown all’inizio del 2021 era stato salutato con grande sollievo da tutti i suoi fan. Dopo due anni di purgatorio in Renault, infatti, la nuova avventura era vista come un modo per rilanciarsi, visto anche il trend in crescita della vettura papaya. Difficile tornare agli entusiasmanti tempi in divisa Red Bull, ma comunque un modo per togliersi soddisfazioni importanti.

Invece, le ottimistiche previsioni di diversi addetti ai lavori a proposito di Daniel si sono rivelate, purtroppo per lui, errate. Nelle stagioni 2021 e 2022, l’australiano si è trovato molto spesso, fin troppo per la verità, in difficoltà rispetto soprattutto al team mate Norris. L’unico acuto si è rivelata essere la vittoria dell’anno scorso a Monza; un risultato che sembrava finalmente poter fungere da trampolino per il driver di Perth. Invece, così non è stato, e il 2022 si è rivelato ancor più avaro di soddisfazioni per lui.

Il pilota più solare del paddock, così, ha visto piano piano spegnersi il suo sorriso, a causa soprattutto delle prestazioni sempre meno convincenti. È proprio lui il primo a rendersene conto, onesto e puntuale come sempre: “Non c’è niente che non va nella macchina, sono io che non riesco ad adattarmi”. In realtà, anche team e vettura non sono stati troppo costanti, tanto che anche Norris spesso si è trovato in difficoltà. Certo, 35 punti contro i 113 dell’inglese sono veramente troppo pochi.

Un futuro tutto da scrivere

Ora per Ricciardo si tratta di capire cosa fare. Un anno sabbatico potrà certamente essere d’aiuto per ritrovare quella serenità necessaria per tornare a competere ai livelli che gli competono. Al momento, infatti, per il 2023 non sembrano esserci piani “competitivi”, in attesa che qualcosa si muova in vista della stagione successiva, in particolare nei top team.

Durante l’estate, si sono rincorse diverse voci che lo vedevano nel mirino di Toto Wolff come terzo pilota. Lo stesso manager austriaco ha più volte espresso la propria stima verso l’australiano. Questa, però, sarebbe chiaramente una mossa per prendere tempo; a fine 2023, infatti, scadrà il contratto di Lewis Hamilton con Mercedes. Se l’inglese decidesse di lasciare Brackley, Ricciardo, da pilota di riserva, sarebbe una candidatura più che convincente per la sua successione.

Scenario per certi versi sovrapponibile quello che si è aperto in queste ore a proposito di un altro top team, e questa volta sarebbe un ritorno. La situazione “calda” vista in Red Bull a Interlagos, infatti, ha aperto, secondo alcune fonti, alla possibilità per Daniel di fare il 2023 da riserva per poi andare a sostituire Perez. A dire il vero, questa chance appare abbastanza remota, anche se non così inverosimile.

Una cosa è certa: per sua stessa ammissione, non vedremo Daniel in pista nel 2023. Un vero peccato, ma è giusto per lui fermarsi per poi, se tutte le caselle andranno al posto giusto, tornare in pista e mostrarci quelle manovre che per molti restano impossibili. Altrimenti, sicuramente saranno in tanti a volersi accaparrare le prestazioni di uno dei piloti più forti e spettacolari in circolazione.

Nicola Saglia