A mali estremi, estremi rimedi. In vista della riorganizzazione del calendario 2020, la FIA annuncia lo stop alle attività dei team, inizialmente prevista tra luglio e agosto, e la sua estensione da 14 a 21 giorni consecutivi.

L'emergenza globale causata dalla rapida diffusione del Coronavirus ha portato alla cancellazione dei primi quattro eventi della stagione di F1. Per le trasferte europee, quali il GP di Spagna e il GP d'Olanda, prossime al rinvio, è previsto il reinserimento nella nuova bozza del calendario. I mesi di luglio e agosto si rivelano quindi i candidati ideali per ospitare le gare arretrate.

La soluzione indicata dalla Federazione in un comunicato rilasciato in data odierna prevede la chiusura totale delle sedi delle squadre di F1. Un provvedimento che trae vantaggio anche delle restrizioni imposte dai governi europei.

IL COMUNICATO

"Alla luce dell'impatto a livello globale del COVID-19 sugli eventi del Campionato Mondiale di Formula 1 - recita l'annuncio - il World Motor Sport Council ha approvato una modifica al Regolamento Sportivo del 2020 che prevederà l'anticipazione della pausa estiva da luglio e agosto ai mesi di marzo e aprile. Lo stop verrà esteso da 14 a 21 giorni. Tutti i team sono chiamati quindi a rispettare un periodo di chiusura di 21 giorni consecutivi tra i mesi di marzo e/o aprile".

"Il provvedimento è stato supportato all'unanimità dallo Strategy Group e dalla F1 Commission".

LE PROSPETTIVE

Nel nuovo calendario in elaborazione si prevede il ritorno di un trittico nel mese di agosto, anteponendo il GP d'Olanda il 23 agosto al back-to-back già previsto per i GP del Belgio e d'Italia. L'inclusione del GP di Spagna tra le tappe di Silverstone e Budapest è un'altra opzione attualmente presa in considerazione, così come lo slittamento di una settimana dell'appuntamento conclusivo, per recuperare il GP del Bahrain il 29 novembre.

Beatrice Zamuner