Esattamente trentacinque anni fa, Elio De Angelis moriva e la Formula 1 perdeva per sempre il suo veloce gentiluomo, a causa di un brutto incidente avvenuto il giorno prima a Le Castellet.

Elio de Angelis nasce il 26 marzo 1958 a Roma e la sua passione delle corse si manifesta da quando è un bambino. A quattordici anni comincia a partecipare ad alcune gare di kart per poi passare a una Chevron regalata dal padre, con cui corre in Formula 3. Nel 1977, Elio vince il campionato di Formula 3 italiana e per l’anno seguente decide di passare alla Formula 2, non prima di vincere il Gran Premio di Monaco di Formula 3.

I suoi successi attirarono l’attenzione di diverse scuderie di Formula 1 tra cui la Brabham e la Tyrrell. Elio sembrò vicino a debuttare nella massima categoria con quest’ultima per la prossima successiva, ma così non avvenne.

Il debutto in Formula 1 e l'arrivo in Lotus

Elio riuscì a debuttare lo stesso in Formula 1 con la modesta Shadow e riuscì a trovare diversi sponsor per pagare l’intera stagione. Nonostante la scarsa competitività del mezzo, il romano riuscì ad ottenere un quarto posto nel Gran Premio degli Stati Uniti Est. Le prestazioni realizzate con la Shadow fecero guadagnare ad Elio le attenzioni di Colin Chapman, che decise di assumere l’italiano per la stagione seguente.

Nella sua prima stagione con la Lotus, Elio riuscì a sfiorare la vittoria nella gara in Brasile, dopo lungo duello con Arnoux, terminando la gara in seconda posizione. Dopo il Brasile, Elio riuscì a realizzare pochi punti nelle ultime gare della stagione.

La stagione 1981 è caratterizzata soprattutto dalla lotta tra la scuderia Lotus e la FIA per aver dichiarato illegale la 88. Elio riuscì ad ottenere lo stesso dei punti in questa stagione e terminò ottavo in classifica davanti al compagno Mansell.

La prima vittoria e il dopo Chapman

L’anno dopo Elio disputò la prima parte della stagione con la vecchia 87, prima del debutto della nuova Lotus 91. Al Gran Premio d’Austria l’italiano conquista una incredibile vittoria, battendo Keke Rosberg con un distacco di soli 5 centesimi. Quella fu l’ultima vittoria in cui Colin Chapman lanciò il suo cappello per celebrare la vittoria poiché morì il 16 dicembre 1982.

L’anno 1983 è un anno transitorio per la Lotus, rimasta orfana del suo fondatore, tanto che Elio riuscì a terminare solo il Gran Premio d’Italia al quinto posto. Riuscì ad ottenere la pole nel Gran Premio d’Europa, ma è costretto al ritiro durante la gara.

L’inizio della stagione 1984 vide Elio conquistare la pole e terminare in terza posizione in Brasile. Il pilota romano ripeté di nuovo il terzo posto in Argentina. Ottenne poi un secondo posto nel Gran Premio degli Stati Uniti e poi un altro testo posto a Dallas. Con gli altri piazzamenti a punti, Elio terminò la stagione al terzo posto in classifica generale, dietro a Niki Lauda e Prost.

La stagione 1985 cominciò esattamente come la precedente, ovvero con il podio ottenuto nel Gran Premio del Brasile. Elio ottenne la sua ultima vittoria al Gran Premio di San Marino, dopo la squalifica di Prost e si ritrovò in testa alla classifica. Dopo aver ottenuto il terzo posto a Montecarlo, Elio cedette in Canada la prima posizione in classica a Michele Alboreto.

Nella seconda parte di stagione, Elio non riuscì ad andare oltre al quinto posto e nell’ultima gara del campionato fu squalificato per aver preso al via in maniera irregolare. Alla fine della stagione, Elio decise di lasciare la Lotus poiché la squadra si concentrava sul compagno Ayrton Senna.

Il passaggio alla Brabham e la morte

Nel 1986 Elio firmò quindi con la Brabham di Bernie Ecclestone, prendendo il posto di Nelson Piquet. La Brabham BT55 sopranominata “sogliola” si rivelò poco competitiva e Elio cercò di aiutare lo sviluppo della monoposto.

Il 14 maggio 1986, Elio si ritrovò a Le Castellet per seguire alcuni test con la Brabham BT55. Durante un giro, l’alettone della monoposto si staccò mentre Elio andava veloce. La monoposto fece diversi cappottamenti prima di sbattere contro le barriere e prendere fuoco.

Alcuni piloti (tra cui Alan Jones, Prost e Mansell) prestarono soccorso al pilota e dopo alcuni minuti arrivarono i commissari che riuscirono ad estrarre il pilota romano. De Angelis morì il giorno dopo a causa dell’asfissia provocata dal fumo dell’incendio dell’abitacolo in cui rimase per sette minuti.

La perdita di un pilota straordinario come Elio de Angelis causò una forte commozione da parte di tutto il mondo automobilistico. Jean Alesi di omaggiare il pilota dipingendo sul casco, i colori del pilota romano.

Chiara Zaffarano