Il Day-3 dei test di F1 in Bahrain (e complessivamente tutte le prove pre-stagionali) ha evidenziato una lettura complicata per quanto riguarda le forze in campo del campionato 2022, che scatterà la prossima settimana. I problemi di porpoising, di bilanciamento ed il nascondino di alcune scuderie non facilitano di certo l'interpretazione dei risultati espressi in pista, ma con l'aiuto dei dati telemetrici proviamo a capire se le monoposto di quest'anno vanno davvero di meno rispetto a quelle del 2021.

Introduzione

Innanzitutto teniamo ben presente che le monoposto di F1 attuali costituiscono una generazione diversa rispetto a quelle del 2021. Le vetture attuali basano il proprio progetto su concetti tecnici differenti e, bisogna evidenziarlo, pesi maggiori. L'unico tratto in comune con le monoposto precedenti sarebbe la PU, tuttavia il passaggio a composizioni di carburante di tipo E10 ha costretto ad una revisione sulle camere di combustione degli elementi termici. Questa lunga introduzione dovrebbe aver chiarito il fatto che dal punto di vista della manovrabilità le due generazioni rappresentano due "animali" differenti.

Riscontri cronometrici

Il benchmark delle prove in Bahrain lo offre Max Verstappen, con il tempo di 1:31.720, ottenuto nelle fasi finali della terza giornata di prove. Per fare un paragone con i tempi del 2021, questo riferimento va molto vicino al rilievo di 1:31.394 registrato proprio dall'olandese nelle FP1 dell'ultimo GP di F1.

I numeri sembrano simili. Bisogna però segnalare che Max ha ottenuto il tempo odierno con le gomme C5, ovvero le più morbide disponibili nei test. Queste composizioni non verranno utilizzate durante il GP del Bahrain, che vedranno l'impiego della gamma C1, C2 e C3 (due step più duri). Inoltre l'escursione termica durante la giornata va ad inficiare parecchio sul comportamento e le prestazioni delle monoposto. Verstappen ha ottenuto la prestazione migliore nel momento migliore per le condizioni sul tracciato.

Correggere il tiro

Considerate queste note, il giro delle FP1 del 2021 di Verstappen andrebbe paragonato con un altro rilievo cronometrico. Scorrendo la lista dei tempi prendiamo in considerazione il tempo di 1:32.985 ottenuto da Bottas. Il pilota Alfa Romeo F1 ha girato con gomma C3 in un momento assimilabile a quello delle FP1. Detto questo, andiamo a vedere la distribuzione di velocità sul tracciato.

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Valtteri gira con una velocità mediamente più moderata rispetto a Max l'anno scorso. Lo notiamo dalla legenda cromatica. Inoltre il settore più guidato viene approcciato dal pilota Alfa Romeo in maniera più conservativa, così come gli ingressi in curva e gli allunghi in rettilineo.

Note

Le gomme Pirelli hanno mostrato forse la faccia più prevedibile di questi test, senza dare grossi grattacapi alle scuderie. La Casa milanese ha lavorato bene e in sinergia con i team negli ultimi due anni per arrivare ben preparata all'introduzione delle gomme con i cerchi da 18".

Lo stesso non si può dire delle monoposto. Le scuderie non hanno riferimenti e stanno scoprendo il potenziale dei progetti giorno per giorno. Ovviamente i fenomeni relativi al porpoising contribuiscono anche a stressare le gomme: di conseguenza minimizzare il fenomeno del pompaggio potrà dare un vantaggio competitivo nella gestione degli pneumatici.

Le monoposto sembrano avere un comportamento più instabile rispetto a quelle dello scorso anno, aspetto accentuato dal peso considerevole. Lo stesso affinamento dei concetti aerodinamici fa sì che le vetture siano ancora "da domare".

Conclusioni

Per ora il riscontro della pista dice che le vetture attuali vanno più lente rispetto a quelle dello scorso anno. Il dato era prevedibile, ma siamo ancora allo stadio iniziale dello sviluppo di queste monoposto. Durante l'anno la maggiore dimestichezza con le nuove monoposto porterà ad uno sviluppo di dinamiche più stabili, che contribuiranno a chiudere il gap sulle monoposto del 2021.

Luca Colombo