La F1 ha concluso i test pre-stagionali del 2023 in Bahrain, portando a casa un bilancio delle forze in campo piuttosto confuso, se non nella posizione di leadership della Red Bull: ecco il nostro bilancio tecnico della tre giorni.

Tre giorni!

Il periodo di test prima dell'inizio della stagione ha avuto una distanza inedita di tre giorni, il minimo da quando il Circus ha contingentato i test. Tre giorni non aiutano certamente nella comprensione delle nuove monoposto, viste le ristrettezze di tempo. Il primo giorno finisce con programmi meramente funzionali giusto per capire se le risultanze da galleria del vento o CFD hanno un riscontro nella realtà. Gli altri due giorni sicuramente non danno abbastanza tempo per provare differenti configurazioni o programmi comparativi. Una scuderia come McLaren, la cui monoposto presenta evidenti problematiche a livello tecnico difficilmente da questa tre giorni avrà ottenuto dati utili da processare. Giocoforza tutto il programma di sviluppo andrà ad intaccare le prove libere dei GP, con un gap di informazioni utili per ottimizzare gli assetti.

Convergenza nelle configurazioni

Come avevamo prospettato lo scorso anno, abbiamo visto una certa convergenza nelle filosofie progettuali, soprattutto nella zona delle fiancate. Denominatore comune per tutti una riduzione di peso rispetto all'anno precedente, di cui abbiamo visto un riflesso nei riscontri cronometrici ridotti rispetto alla passata stagione.

Fondamentalmente possiamo riscontrare quattro "filosofie" relative alle fiancate:

  • Red Bull, con evidenti sottosquadri
  • Ferrari, con una "vasca" ancora più pronunciata
  • Mercedes, quasi-zero ingombri
  • Aston Martin, con fiancate a "canali di scolo"

Oggettivamente di questi concetti progettuali, quello di Aston Martin rappresenta una rilettura creativa dei concetti di Red Bull e Ferrari. La strada intrapresa da Mercedes, ancora una volta, rimane desolatamente solitaria. Il resto della griglia prende più o meno spunto dalle prime due dell'ultimo campionato Costruttori, cercando di implementare bonariamente le soluzioni tecniche sulle proprie monoposto.

Dal punto di vista aerodinamico scevro dalle considerazioni su pance e fondo, notiamo un grosso lavoro di riduzione della resistenza da parte della Red Bull che, così come Ferrari, ha girato con specifiche d'ala più scariche rispetto ai corrispettivi del 2022. D'altro canto, invece, la Mercedes ha girato a lungo con profili alari piuttosto estesi. Per Red Bull e Ferrari i rumors parlano di un miglior carico generato dal fondo, che comporta angoli minori d'ala. In un certo senso Red Bull pare disporre di un bilanciamento migliore.

D'ora in poi...

Dal prossimo fine settimana nessuno scherzerà più e vedremo esattamente i valori in campo. Per il momento le filosofie progettuali sono più o meno chiare per tutti. Successivamente lo sviluppo andrà in mano ai vari programmi delle scuderie, che dovranno fare i conti con il budget cap. Aspettiamoci quindi moltissime variazioni sulle parti laterali dei fondi e un paio di aggiornamenti "visibili" durante la stagione. Aspettiamoci poi delle letture piuttosto ardite del regolamento (come le paratie laterali delle ali posteriori di Aston Martin la passata stagione).

Per quanto riguarda il particolare S-Duct della Ferrari, ricordiamo che le scuderie hanno chiesto chiarimenti. Fondamentalmente non dovrebbero avere luogo dubbi sulla funzionalità dell'elemento (il tunnel preleva aria dalla parte bassa della vettura per energizzare il flusso al di sopra delle pance). Le scuderie potrebbero avere interesse a sapere come ha fatto la Ferrari ad inserire questo accorgimento in quella zona della vettura, per quanto un S-Duct non è un elemento di facile "scopiazzatura" tra un progetto e un altro.

Luca Colombo

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