Con il Mondiale di Formula 1 che rimane pericolosamente in sospeso, alle prese con la necessità di dover riprogrammare buona parte del calendario, anche l'appuntamento più atteso dai tifosi italiani finisce inevitabilmente sotto la lente d'ingrandimento. Il Gran Premio d'Italia, attualmente previsto per il 6 Settembre, ben difficilmente potrà infatti svolgersi con la consueta cornice di pubblico che rende unico l'appuntamento nel 'Tempio della Velocità' brianzolo.

A confermarlo, nel corso di un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, è il presidente ACI Angelo Sticchi Damiani, il quale appare realista sulle possibilità che la gara di Monza possa svolgersi in maniera regolare: "Occorre agire con estrema prudenza per evitare che si possa evitare un caso simile a quello di Melbourne, quando l'evento è stato annullato con la presenza del pubblico ormai pronto ad entrare in autodromo. Speriamo solo che Sant'Ambrogio ci faccia la grazia".

MONZA A PORTE CHIUSE

Lo scorso anno furono circa duecentomila gli appassionati presenti in autodromo nel corso del week-end, per un'edizione da record terminata con la grande festa per il successo della Ferrari di Leclerc. Anche solo pensare di poter organizzare un evento simile, nella Regione più colpita a livello mondiale dal Coronavirus, appare al momento decisamente fuorviante. Ma per tamponare l'impatto a livello economico occorrerà muoversi con molta attenzione: "Dopo quanto accaduto in Australia, tutti hanno perso dei soldi. Liberty Media, i team, gli organizzatori locali. Con una gara a porte chiuse occorrerà certamente rinegoziare l'accordo economico. Ma questo avverrà in un secondo momento".

L'orientamento di Liberty Media, in tal senso, sembrerebbe chiaro. Si punta infatti a concedere degli sconti agli organizzatori che accetteranno di disputare dei Gran Premi a porte chiuse. Una manovra che si accompagna a quella che andrà in soccorso dei vari team, con l'obiettivo comune di fare partire la stagione nel mese di Luglio e garantire un numero accettabile di eventi che possa salvare gli accordi con gli sponsor e quelli legati ai diritti televisivi.

I CAMPIONATI ITALIANI

Anche se c'è un'altra questione impellente da affrontare, ovvero quella legata ai campionati nazionali, per capire quando l'attività agonistica nel nostro Paese potrà effettivamente ripartire. "Le perdite per il nostro automobilismo potrebbero aggirarsi sui 100 milioni di euro" ha dichiarato Sticchi Damiani. "Per quanto riguarda i calendari, l'ultima parola spetterà al Coni. La nostra commissione medica è stata incaricata di fare le proprie valutazioni in base alle singole specialità, anche se naturalmente un peso non irrilevante potrebbe essere costituito dalle aree in cui il contagio si manifesta ancora in maniera importante, finendo per condizionare l'organizzazione di eventi o la partecipazione dei team".

Il tutto nella speranza di poter tornare alla completa normalità solo a partire dal 2021, anche secondo quanto ipotizzato nella bozza governativa attualmente allo studio.

Marco Privitera