IL CIRCUITO DAL PUNTO DI VISTA DEI PNEUMATICI:

  • Come Monaco, quello del Canada è un circuito con basso grip e una notevole evoluzione dell’asfalto durante il weekend. Le monoposto superano i 300 km/h, per cui tendono a girare con assetto da basso carico. La pista è nota anche per i cordoli alti, una sfida importante per i pneumatici.
  • Le condizioni meteo sono variabili: un fattore che in passato ha portato a molte safety car.
  • I punti chiave del Canada sono accelerazione e frenata: forze longitudinali più che laterali. Montreal è un tracciato semi-permanente, quindi la superficie, e il grip, possono variare durante il giro. 

LE TRE MESCOLE NOMINATE:

  • Yellow soft: la mescola più dura nella scelta, destinata a giocare un ruolo importante in gara.
  • Red supersoft: cosa interessante, due team non l’hanno scelta affatto.
  • Purple ultrasoft: molto popolare nel suo debutto a Monaco e molto scelta anche in Canada.

COSÌ’ UN ANNO FA:

  • Vincitore: Hamilton (una sosta: partito sulle supersoft, passato alle soft nel giro 32 dei 70).
  • Miglior piazzamento con strategia alternativa: Raikkonen, quarto su due soste. Ha iniziato e finito la gara con le supersoft, con stint centrale con le soft. I primi tre hanno scelto tutti una strategia di una sosta, fermandosi a tre giri uno dall’altro.

PAUL HEMBERY, DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI: “In Canada c’è la possibilità di avere condizioni meteo variabili, come a Monaco, e questo potrebbe portare a una gara molto complessa, come spesso accaduto in passato. Le mescole che abbiamo nominato aprono alle strategie, su un circuito in cui è anche possibile superare in pista. Le ultrasoft hanno detto la loro nella prima apparizione a Monaco, ma quello del Canada è un tipo di circuito molto diverso, più impegnativo per i pneumatici. Questo potrebbe portare a numerose strategie differenti, come evidenziato dalle scelte di pneumatici fatte da ciascun team prima della gara”.

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