Innanzitutto, buongiorno Ivan e complimenti per il tanto agognato rinnovo per il GP d'Italia. Pensa che la collaborazione instaurata tra gli Automobile Club locali, quello nazionale e le Regioni possa far sì che l'Italia riesca a reinserire una seconda tappa nel Mondiale? Magari quella di Imola?

"Sinceramente questo non lo so. Io posso dire che abbiamo fatto gioco di squadra e tanta fatica per raggiungere il rinnovo del gran premio di Monza. So esattamente come è strutturato e come si delinea il mondo ACI in virtù del fatto che come presidente dell'ACI Milano faccio parte del Consiglio Generale e soprattutto del Comitato Esecutivo. Per il momento rafforziamo questa nostra posizione e consolidiamola per il futuro, poi vedremo cosa succederà."

Monza però non è solo sinonimo di Formula 1 e quattro ruote in generale. Il circuito brianzolo è stato teatro di magnifiche lotte tra i centauri delle due ruote, sia nel campionato mondiale che in quello Superbike. Molti tifosi spingono per un imminente ritorno delle moto nel Tempio della Velocità, cosa che però potrebbe compromettere l'odierno layout della pista, attualmente poco adatta alle esigenze in termini di sicurezza dei centauri.

In conferenza stampa ha detto che nel 2017 rivedremo il tracciato nella stessa conformazione attuale. Non crede che questo possa rappresentare un ostacolo per il ritorno delle due ruote qui a Monza?

"Noi abbiamo dovuto affrontare dapprima questa necessità di rinnovo contrattuale. Con le moto abbiamo avuto un confronto molto pacato e molto collaborativo con i rappresentanti di Dorna, che hanno a loro volta capito la nostra posizione e ci siamo rimandati a poter discutere questo percorso eventualmente nel 2017. Non è escluso che si facciano le moto; perché le moto hanno fatto la storia a Monza, però bisogna prima arrivare ad una concretezza. La concretezza oggi è che dobbiamo consolidare il Gran Premio d'Italia e le altre attività, però c'è voglia di farlo: questo è indubbio."

Per concludere questa intervista vorrei chiederle quali siano i suoi ricordi più belli legati a questo Autodromo. Cosa rievoca Monza nella testa di Ivan Capelli?

"Beh ne ho svariati -ha risposto sorridendo Ivan- sono venuto qui la prima volta che avevo ancora le braghette corte e veramente non avevo nemmeno mille lire in tasca."

Vorrebbe allora dirci il ricordo più significativo di quando era ancora tifoso e quello di quando era uno dei piloti che ammiravamo in pista?

"Beh, da spettatore sicuramente quando anch'io campeggiavo qui al camping di Monza con la mia famiglia e sentivo i rumori delle vetture e ancora non riuscivo a passare lo sguardo oltre la siepe e quindi non vedevo cosa c'era, sentivo soltanto il rumore. Poi quando ho debuttato per la prima volta qua a Monza nel 1986. Arrivare qui e trovarsi su una vettura di Formula 1, davanti a questo incredibile pubblico fa un certo effetto. Mi spiace soltanto di non aver mai potuto vivere il podio. Perché il podio di Monza è unico al mondo."

Alessandro Gazzoni