Arriva come un fulmine a ciel sereno la notizia che l’Autodromo di Monza non ospiterà più il Mondiale di Formula 1 a partire dal 2017. Imola e Mugello si candidano per raccoglierne l'eredità, ambendo a diventare la nuova sede del Gran Premio d’Italia. Mentre in Australia si disputava la prima prova del Mondiale di Formula 1 2016, sui media italiani rimbalzava la triste notizia che vedeva protagonista l'autodromo brianzolo. A nulla sono valsi i mesi di trattative tra la SIAS (proprietaria dell’Autodromo) e il boss della Formula 1 Bernie Ecclestone, per prolungare l’accordo per altri anni. Anzi, il boss del Circus avrebbe cercato anche dei cavilli per rescindere il contratto in essere già quest’anno.

Ma allora a cosa sono serviti tutti questi mesi di trattative tra ACI-SIAS-FOM? A questo punto a nulla, visto che a detta di Angelo Sticchi Damiani “non ci sono più margini per trattare. Hanno vinto i personalismi. Entrambi (Imola e Mugello) sono un'altra cosa rispetto a Monza, ma meglio di niente. Imola è il più adatto, perché il Mugello ha problemi seri come parcheggi e strade d'accesso”. E tutte le belle parole dei mesi scorsi, quando l’accordo sembrava ad un passo dalla conferma, che fine hanno fatto? Sono servite, allora, per gettare fumo negli occhi degli appassionati e per nascondere tutto il marcio che c’era dietro, compresa la vecchia gestione dello stesso Autodromo.

Perché si è giunti a questo triste epilogo?  La risposta è presto detta. Il presidente della SIAS Andrea Dell’Orto ha preferito concentrarsi sui lavori di rifacimento del layout della pista, in vista di un probabile ritorno della Superbike. Il tutto ha finito per scontrarsi inevitabilmente con Ecclestone, che voleva scindere la Formula 1 dalla Superbike, con la frattura che è divenuta insanabile tra le due parti.

Quale circuito verrà scelto quindi per sostituire l’uscente Monza? Ci sono trattative in corso per il ritorno del rinnovato Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola (il tracciato emiliano non ospita una gara di Formula 1 da ben 10 anni) o eventualmente l’Autodromo del Mugello (di proprietà della Ferrari) che ha ottenuto l’idoneità per ospitare anche le gare della classe regina del motorsport. Comunque vada a finire questa vicenda, è veramente triste vedere che il tracciato più veloce del Mondiale sparirà dal calendario per motivi che con lo sport nulla hanno a che vedere.

Marco Pezzoni