Partenza da pole per Seb e scintille argentate. Semafori rossi che si accendono, propulsori che iniziano a rombare, e poi finalmente il via al gran premio. Nemmeno il tempo di lasciare la frizione, e già Sebastian Vettel si ritrova al comando della gara. La Ferrari del 4 volte iridato parte talmente bene che sembra essere stata “sparata via” a molla dalla piazzola numero 3, tanto da ritrovarsi in testa praticamente subito, neanche fosse partito in pole position. Il tutto accompagnato dai boati del pubblico e dalle Mercedes che ancora una volta rischiano di accartocciarsi a vicenda. I due galli del pollaio tedesco infatti, nemmeno stavolta si sono risparmiati, arrivando di nuovo al contatto nella staccata della prima curva. Niente di grave per loro fortuna, con Lewis che va “solo” ad appoggiarsi sulla vettura del compagno di squadra, accompagnandolo elegantemente fuori dalle scatole e mandandolo per prati. Rientro nelle retrovie per Nico, con Lewis che invece può subito buttarsi all’inseguimento di Seb per poi andare a vincere il gran premio, riaprendo di fatto il mondiale con un distacco iridato ridotto ormai ai minimi termini.

Strateghi Ferrari rimandati. Facile dirlo col senno di poi, ovvio. Ma resta il fatto che anche quando la vettura ha finalmente il potenziale per vincere, a cercare di “perdere” l’evento ci pensa il muretto in rosso. Ancora una volta le tattiche Ferrari si rivelano perdenti, con Vettel che viene fermato ai box prestissimo cercando di sfruttare la virtual safety car provocata dal ritiro di Button per rottura propulsore. Difficile in quel momento capire se era la mossa giusta da fare, quindi niente da dire nei confronti del team. Ma anche in Canada, gli ingegneri di Stoccarda hanno dimostrato di avere una visione superiore sulla gara, invitando Hamilton a non seguire le orme di Seb ed a continuare per la sua strada cercando di risparmiare gli pneumatici. Detto fatto: Lewis guida alla stragrande e percorre ben 45 giri con le soft, senza mai accusare un cedimento di prestazione e andando a vincere il gran premio con un’unica sosta. Sarà anche stata la sorte beffarda per la Ferrari, che probabilmente a parità di strategia avrebbe vinto, ma un altro evento è passato e a vincere sono sempre gli altri.

Red Bull ormai ai vertici. Per loro, questa di Montreal, era forse la pista più ostica. Il tracciato semi-permanente del Canada, come ormai noto, richiede una gran potenza di motore, con rettilinei lunghi preceduti da staccate violente che costringono il propulsore a delle vere e proprie ripartenze fino a regimi altissimi. Insomma, la descrizione combacia perfettamente con le lacune delle "lattine". Il rendimento in gara ed in qualifica però, è stato a dir poco sorprendente, con entrambi i fanti vestiti da bibita a giocarsi le prime posizioni. Gli austriaci sono tornati quindi ad essere una certezza, e vista la qualità di chi sta dietro al volante, la compagnia farà bene a tenerli d’occhio in ogni appuntamento.

Verstappen fenomeno davanti a Ricciardo. Dopo la vittoria spagnola con tanto di polemiche da parte di Ricciardo per una strategia sconveniente (per lui), il baby Verstappen ci ha messo poco per mettere a tacere il compagno di squadra, arrivandogli davanti senza se e senza ma. Sul finale di gara, inoltre, il fenomeno appena maggiorenne ha dimostrato di avere due “spalle” così, difendendosi senza timori dai tentativi di "assassinio" che Rosberg progettava da dietro, tanto da costringere il biondino di casa Mercedes ad andare in testacoda in un ultimo disperato tentativo di attacco. Si delinea sempre di più il profilo di chi è destinato a far molto parlare di sé nelle stagioni a venire…

Ferrari, strada giusta ma a rilento. Doveroso spendere due parole sulla situazione attuale delle prestazioni in pista offerte dal week end. Il verdetto di Montreal proclama una Ferrari finalmente con il potenziale per vincere. Da Maranello sono stati tanti gli upgrade apportati sulla vettura in occasione dell’evento canadese, e pare che finalmente tutto abbia funzionato a dovere. Su una pista durissima per il motore, la Ferrari ha portato un “branco di cavalli” che nulla aveva da invidiare alle “stalle” Mercedes, lottando sul filo dei millesimi per tutta la gara contro il miglior Lewis Hamilton della stagione, in una domenica dove nessuna variabile strana condizionava le performance. L’evidenza, quindi, parla di una Ferrari a livello Mercedes (almeno qui), con una fiammella di speranza che finalmente si riaccende a Maranello dopo un avvio di stagione disastroso. Ora serve restare sempre a questi livelli, e cercare di rimanere al passo argentato in tutte le tappe. E poi quel che succede si vedrà. Certo è, però, che ogni modifica in Ferrari pare arrivare sempre in ritardo, con gli avversari che continuano a dimostrarsi più reattivi e ad accumulare più punti. Fortuna che a Stoccarda gli utili in termini di campionato si stanno dividendo fra i piloti, altrimenti il discorso mondiale sarebbe già praticamente andato.

Ora appuntamento fra pochissimi giorni, con solo una settimana a dividere l’evento di Montreal dal ritorno del Gran Premio d’Europa in calendario, che quest’anno verrà disputato sul nuovissimo circuito di Baku. Più che un tracciato, è una selezione di vie recintate nel centro storico della città, dove a vincere sarà non solo il pilota che meglio si adatta ai nuovi layout, ma anche quello più coraggioso a cercare il limite sfiorando non solo guardrail, ma anche i “muri” del castello…

Daniel Limardi