Ma ascoltando le dichiarazioni di buona parte dei team (escludendo ovviamente i big), possiamo notare (McLaren in prims) come tutti siano convinti di come quest’anno sarà possibile puntare in determinate circostanze ad un piazzamento sul podio con il mezzo di cui dispongono. Fernando Alonso non è nuovo a questi proclami, soprattutto dopo la buona prova di Melbourne, dove ha piazzato la sua vettura al quinto posto. Va però ricordato, che il risultato, è dovuto più al caso che alle potenzialità del pacchetto McLaren, visto che le due Haas sono apparse nettamente più veloci, e mancavano all’appello una Red Bull e una Mercedes (per gli errori di Max Verstappen in gara e di Valtteri Bottas in qualifica).

Ma la difficoltà di raggiungere un podio, per qualunque squadra non di vertice, è palese. Nel 2017, in una sola occasione (a Baku), il podio è andato ad una Williams, quella di Lance Stroll, che ha evidentemente beneficiato dei problemi degli altri in pista. Kimi Raikkonen fu speronato alla seconda curva del primo giro, Lewis Hamilton ebbe problemi con il poggiatesta, Sebastian Vettel fu penalizzato per comportamento scorretto. Insomma, successe un po’ di tutto. E non sarà facile nemmeno piazzarsi ai piedi del tanto agognato podio: numeri alla mano, nel 2017, la quarta posizione è stata occupata ben 8 volte da Ferrari, 6 volte da Mercedes e 4 volte da RedBull, sulle venti possibilità a disposizione. La quinta piazza, invece, ha visto otto volte una Red Bull e quattro a pari merito Ferrari, Mercedes e Force India.

Dunque, non sarà facile per nessuno strappare un podio nel 2018, anche in considerazione del fatto che il divario tra i team di testa e il midfield sembra essersi acuito. Nella speranza di essere presto smentiti, godiamoci il secondo appuntamento dell’anno...con buona pace di chi insegue.

Michele Bertolini