I crescenti costi annuali e le difficoltà finanziarie necessarie a mantenere un Gran Premio: sono queste le ragioni che potrebbero indurre la Federazione Automobilistica Britannica a decidere di attivare la cosiddetta "break-clause". In una lettera inviata prima di Natale ai membri della Federazione, il cui contenuto è stato svelato dalla ITV (l'Independent Television), il Presidente della BRDC, Jonh Grant si era espresso in questi termini: "Il board vorrebbe preservare il Gran Premio a Silverstone per molti anni a venire, ma solo se ha senso farlo. E noi dobbiamo proteggere la Federazione contro il rischio potenzialmente catastrofico di svariati anni di difficoltà. Senza qualche cambiamento nell'equazione economica, senza un ritorno adeguato al rischio da correre, è giusto valutare tutte le alternative. Tra di esse, il Consiglio sta valutando se dare preavviso prima del 2017 (come richiesto dal contratto in essere) della nostra intenzione di esercitare la clausola di rottura del contratto riguardante il Gran Premio alla fine del 2019. Questa non è una decisione semplice, e noi stiamo prendendo in piena considerazione tutte le implicazioni prima di arrivare a una decisione entro la metà dell'anno".

Nonostante un accordo di 17 anni firmato nel 2009, i costi crescenti del 5% dei bandi di gara di Ecclestone hanno portato la Federazione a valutare questa opzione, come dichiarato anche da Derek Warwick, Presidente onorario della BRDC ad Autosport: "Alla fine dei conti se non ti puoi permettere una cosa, non te la permetti. Abbiamo sostenuto il Gran Premio di Gran Bretagna ormai da molti anni, senza alcun tipo di supporto di terze parti o il sostegno del governo. Abbiamo speso più di 50 milioni di sterline per costruire la Wing (l'impianto, inaugurato nel 2011, che ospita i box, ndr), cambiando il circuito e facendo tutto quanto richiesto da Bernie al fine di garantire la disputa del Gran Premio. Ma ora siamo in una situazione in cui tutto è diventato troppo costoso per noi".

Come l'ha presa Mister E? Con molta calma ed estrema tranquillità, in pieno stile British potremmo dire, alla ITV si è espresso così: "Se vogliono attivare una clausola di uscita, non c'è nulla che possiamo fare. Altre due piste ci hanno contattato e siamo desiderosi di mantenere un Gran Premio in Gran Bretagna, non vi è alcun dubbio a questo proposito, ne vogliamo avere uno! Per quanto riguarda il futuro di Silverstone, non è nelle nostre mani".

L'unica certezza, al momento, è che i prossimi mesi saranno veramente decisivi per vedere scongiurato il pericolo che un'altra pista storica abbandoni il calendario della Formula 1, quest'ultimo diventato nel corso degli anni sempre meno storico e sempre più condizionato dal denaro, per la felicità di Bernie Ecclestone e della FOM che detiene i diritti commerciali del Circus.

Vincenzo Buonpane