Obiettivo dell'incontro era quello di ascoltare nuove proposte e idee da parte dei Costruttori in modo da arrivare ad un compromesso per proseguire nell'innovazione tecnologica e, allo stesso tempo, appassionare i fans. "Gli ingredienti che dobbiamo miscelare sono tecnologia, tanti cavalli e un bel rumore. Trovare il giusto compromesso fra queste tre componenti non è affatto impossibile” dichiarava Toto Wolff, team principal della Mercedes nel corso del fine settimana di Melbourne. Quello che ne è scaturito riguarda un ampio accordo per la futura evoluzione dei propulsori di Formula Uno, con tutte le parti apparentemente allineate in modo particolare sui seguenti punti:

  • Mantenere la Formula 1 quale apice della tecnologia per il motorsport e come laboratorio di sviluppo tecnologico per la creazione di unità più potenti per le vetture stradali
  • Rendere più semplice e meno costosa la progettazione e la creazione delle power unit, migliorandone il sound
  • Accontentare i piloti che richiedono di poter guidare in maniera più difficile in ogni momento

Entusiasta il presidente della FIA Jean Todt: "Sono molto contento dell'esito dell'incontro e del fatto che così tanti motoristi siano stati in grado di accordarsi in una così importante area tecnica per la Formula 1. Certo, ora dobbiamo sederci e decidere, attraverso i piccoli dettagli, quali caratteristiche tecniche dovranno avere le power unit nel 2021, ma siamo partiti con il piede giusto e non vedo l'ora di prendere le migliori decisioni per il futuro della Formula 1".

Futuro che non prevede, come tanti avrebbero voluto, il ritorno dei motori aspirati, che secondo il francese allontanerebbero i costruttori anzichè avvicinarli: "Se dicessimo di tornare ai motori di 10 anni fa, molti costruttori non sosterrebbero questa scelta. Sono convinto che almeno tre su quattro lascerebbero. Sappiamo anche che la stabilità è essenziale, per avere quanta più competizione possibile e proteggere gli investimenti. Non si può investire ogni anno in nuove tecnologie, non è finanziariamente sostenibile e già ci lamentiamo dei costi delle corse, della Formula 1, per me assurdi".

Non è stato per nulla casuale, quindi, la partecipazione all'incontro di Stefano Domenicali, presidente e ad di Lamborghini, società del gruppo Audi Volkswagen e Heinz Harald Wester, Chief Technology Officer di Alfa Romeo. La casa tedesca, dopo aver abbandonato il WEC, potrebbe essere intenzionata a tentare l'avventura nel Circus, mentre per la Casa del Biscione l'eventualità è tutt'altro che remota stando alle recenti dichiarazioni di Sergio Marchionne: "Uno dei nostri obiettivi è vedere un giorno l'Alfa Romeo tornare a correre in Formula 1, perché io credo fermamente che è quello il posto dove questo marchio dovrebbe essere. In questa fase, non so quanto è probabile che questa cosa accada. Ma il fatto che ne stiamo parlando è un buon segno in sè".

Il 2021 è ancora piuttosto lontano, ma l'impressione è che anche i grandi costruttori, come avvenuto in passato, siano interessati a gareggiare in Formula 1: eventualità che non potrebbe che portare benefici, economici e di interesse,  ad un movimento che ne ha un disperato bisogno.

Vincenzo Buonpane

 

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