La stagione 2022 della F1 è appena finita, e tutta l’organizzazione è già proiettata al prossimo campionato. I primi problemi sembrano già sorgere per Liberty Media e Stefano Domenicali, in particolare per quanto riguarda il calendario. Il Gran Premio di Cina, infatti, pare essere ormai in procinto di essere cancellato per la quarta volta consecutiva.

Gli strascichi del Covid continuano a colpire

Il ritorno della F1 sul tracciato di Shanghai, che ha ospitato il Circus dal 2003 fino al 2019, era programmato per il weekend del 16 di aprile. Le notizie che circolano in queste ore, però, sono tutt’altro che rassicuranti; addirittura, la BBC avrebbe dato per scontata la cancellazione dell’evento, almeno per quanto riguarderà il 2023.

Alla base di tutto ci sono le norme anti-Covid ancora in vigore in Cina, tutt’altro che permissive. In diverse zone del Paese, infatti, Shanghai compresa, sono tuttora vigenti lunghissimi periodi di lockdown e isolamento per chi vi faccia ingresso, nonostante il numero di casi bassissimo. Questa norma sta avendo strascichi importanti sull’economia di tutto lo stato, e in particolare sulle industrie.

Il fattore scatenante per una cancellazione che ormai pare essere cosa fatta sarebbe la mancata deroga concessa al personale del Circus. Inoltre, anche un solo caso di positività riscontrato nei tamponi in ingresso sarebbe un problema, in quanto provocherebbe cinque giorni di isolamento in un centro predisposto e altri tre in una camera d’albergo. Troppi, considerando i tempi sincopati della F1.

I riflessi sul calendario

In caso di cancellazione della gara cinese, Stefano Domenicali aveva già dichiarato che questa non sarebbe stata sostituita da nessun’altra location. Effettivamente, considerando che prima si andrà in Australia e poi in Azerbaijan, sarebbe complicato trovare un tracciato compatibile con la situazione.

Nel caso, la gara di Baku pare potrebbe essere anticipata di una settimana, spostandola quindi dal 30 di aprile al 23 dello stesso mese. Questo soprattutto per evitare un buco di praticamente un mese nel calendario, ma di riflesso sarebbe un toccasana per i team, che avrebbero una settimana in più per la prima trasferta Oltreoceano, a Miami.

C’è un altro dato da sottolineare: la cancellazione di un GP dovrebbe portare ad un ritocco del budget cap, calcolato ad oggi su 24 appuntamenti che diventerebbero però 23. Restiamo dunque in attesa di una conferma o di una smentita da parte di Liberty Media. Certo, la cancellazione di un GP avrebbe un riflesso importante per gli introiti del Circus, ma sicuramente nessuno, tra gli addetti ai lavori, sarà particolarmente dispiaciuto di dover affrontare un weekend in meno, in particolare quello cinese.

Nicola Saglia