Quando siamo ormai giunti alla terza tappa del campionato iridato 2016 di Formula1, è già tempo di fare i primi bilanci. Tra team esordienti che hanno sorpreso con ottimi risultati, una Ferrari che sembra aver fatto l'abbonamento alla rubrica "Sfighe" (chi seguiva Colorado, è più precisamente Angelo Pintus, capirà il...riferimento), ed un Nico Rosberg glaciale al comando della classifica piloti dopo tre trionfi (quasi tre...sentenze) ciò che più sorprende è il rendimento di Lewis Hamilton.

Lo scorso anno il "Re Nero" era imbarazzante. Dominava ogni week end dal venerdì mattina alla domenica pomeriggio. Era l'unico in grado di battere sé stesso. Recitava il ruolo di colui che tutti noi vorremmo essere: superstar presente in tutte le location più glamour durante la settimana, sempre in compagnia di bellissime ragazze oltretutto, e poi al venerdì una volta indossato il casco, avveniva la metamorfosi. Come se ci fosse un manettino magico: "Race mode", esattamente come il manettino della sua Mercedes che regala più potenza per il giro di qualifica. Ecco, quando Lewis azionava la "Race Mode" era finita per tutti: l'unico modo per arrivargli davangti era sperare che la W06 lo appiedasse, cosa molto rara. Ora, qualcuno aveva già visto dei segnali di cedimento lo scorso anno, quando Rosberg aveva conquistato le ultime tre gare in maniera abbastanza facile. Qualcuno pensava che le ultime tre gare del 2015 fossero state decise dal muretto box, per tranquillizzare un Rosberg demoralizzato da una stagione dove il compagno di squadra lo aveva "sotterrato" senza pietà.

In molti criticavano e ancora criticano Hamilton per il suo stile di vita, decisamente sopra le righe, però la pista dava ragione al campione in carica. Quest'anno, invece, sembra che il "manettino" di Lewis si sia rotto. Se nell'ultimo appuntamento a Shanghai anche la sfortuna si è schierata contro il campione del mondo, prima era stato l'inglese a sbagliare tutto lo sbagliabile, o quasi. Se in qualifica, nelle prime due tappe, è ancora sembrato essere quel leone indomabile che era, in gara il leone si è trasformato in un timido gattino che viene strapazzato dal compagno di squadra. In Australia e Barhain "cicca", come l'ultimo degli esordienti, le partenze, facendosi risucchiare dal gruppone ed essendo poi costretto ad inseguire per limitare i danni. Inoltre, in entrambe le gare, è sembrato avere un passo più lento rispetto al compagno. In Cina poi la sua power unit lo tradisce, parte ultimo e alla prima curva rompe l'alettone toccandosi con una Sauber. Gara tutta in salita, tanto per cambiare, e ancora una volta nel tentativo di contenere i danni. Nel frattempo, Rosberg approfitta del momento no di Hamilton e delle Ferrari. Vince le prime tre gare senza problemi e si porta a 75 punti, con ben 36 di vantaggio su Hamilton, suo primo inseguitore, ovvero quasi due gare di vantaggio! E questo vantaggio lo ha preso in sole tre gare. Rosberg sembra un altro pilota. E quello che potrebbe essere anche peggio è che probabilmente non lo abbiamo ancora visto al 100%. Si, perché queste tre gare le ha portate a casa senza nessuno che gli insidiasse la prima piazza, insomma potrebbe aver tranquillamente gestito tutte le corse senza mai dover guidare al limite...

A favore del campione uscente però, gioca il fatto che questo 2016 sia la stagione di F1 più lunga della storia, con ben 21 gare in programma. Ne sono state corse solo 3, le prossime 18 ci diranno quindi se le prime abbiano rappresentato l'inizio dell'abdicazione del "Re nero" a favore del "Principe biondo", o se il leone di Stevenage sia ancora in grado di sbranare la freccia di Wiesbaden. Tenendo sempre un occhio puntato sui cavallini che inseguono...

Alessandro Gazzoni