Non riesce l'impresa della Ferrari di ribaltare la deludente qualifica e conquistare una vittoria da dedicare alla memoria di Sergio Marchionne; in Ungheria vince Hamilton, che con la seconda vittoria consecutiva dopo quella di domenica scorsa consolida la sua leadership nel mondiale e può andare in vacanza con un considerevole bottino di 24 punti di vantaggio su Vettel, oggi secondo al termine di un inseguimento forsennato (con contatto) a Valtteri Bottas. Gara statica ma dal finale concitato, impreziosita dalla bella rimonta di Daniel Ricciardo che dalla 12^ posizione chiude al quarto posto. 

La partenza è senza scossoni, con Hamilton che mantiene la testa davanti a Bottas, che a sua volta ostacola Vettel, partito bene dalla seconda fila sopravanzando subito Kimi Raikkonen. Da qui in poi la gara è una lotta a distanza fra Ferrari e Mercedes, con Hamilton che tanta di allungare per guadagnare quei secondi preziosi per proteggersi dalla strategia diversa della Rossa di Vettel, che tiene le gomme più tenere per il finale di gara. Il tentativo è vano, perché la Mercedes di Hamilton è perfetta sugli pneumatici, non una sbavatura sulle ultrasoft di Hamilton dopo 26 giri, e l'inglese può così comodamente passare alle soft per arrivare senza problemi al traguardo. Gestione gomme meno perfetta da parte di Bottas, che nel finale di gara deve arrendersi agli attacchi di Seb Vettel, che con mescola più performante lo passa in curva 3, non senza qualche polemica per un contatto tra i due in seguto al danneggiamento dell'ala anteriore del finlandese che per miracolo non costa una foratura al tedesco. Scintille qualche giro più tardi tra lo stesso Bottas e Ricciardo, con un altro contatto fra i due, questa volta molto più scomposto e scorretto da parte di Bottas, che cede la posizione all'australiano. Sul podio sale dunque Kimi Raikkonen, al quinto podio consecutivo, che chiude alla grande questa prima parte di stagione e la lunga sequenza di gare europee. 

Sconfessate dunque le attese di una Mercedes in difficoltà sull'asciutto e con il gran caldo, Hamilton zittisce tutti con una vittoria solida e mai in discussione dopo il fortunoso epilogo di Hockenheim di sette giorni fa. Con una gestione delle gomme sontuosa, conquista una vittoria importante e meritata e ancora una volta rifila un dispiacere alla Ferrari, che pur con una gran macchina manca la vittoria, oggi andata alla Mercedes e figlia di ottima strategia, affidabilità, magistrale approccio alle gomme e abilità del suo campione straordinario. Ferrari che invece ripartirà dopo la pausa estiva con le idee forse più chiare e la testa più libera dopo le notizie di questi giorni e le rivoluzioni aziendali che nel giro di pochi giorni hanno rivoluzionato i vertici del gruppo FCA e preoccupato mercati, dipendenti e squadra. Si ripartirà dal Belgio, pista veloce sulla carta, più favorevole alla Mercedes e con l'incognita di una Red Bull che si è sciolta come neve al sole, con da un lato la buona rimonta di Ricciardo e dall'altro il ritiro di Verstappen ancora per problemi al motore. Duro il team principal Chris Horner con la Renault e la richiesta di scuse ufficiali da parte dei vertici del gruppo francese, per la chiusura di un matrimonio già annunciata e che sarà tutt'altro che priva di attriti. Alle spalle dei primi un grande Gasly con la Toro Rosso, che chiude in sesta posizione davanti a Kevin Magnussen e Fernando Alonso, ottavo.

Tutti in ferie dunque ora, con la Formua 1 che si ferma dopo un mese incredibilmente denso di appuntamenti e che ripartirà da Spa Francorchamps l'ultimo weekend di agosto per la volata finale di una stagione lunghissima ma avvincente, equilibrata e imprevedibile, che sul lungo periodo sta vedendo prevalere la Mercedes, sebbene la Ferrari abbia dimostrato in più occasioni di avere la macchina migliore, più versatile, più adattabile ad ogni circuito. La Rossa tuttavia non raccoglie tutti i punti che potrebbe e rischia ancora una volta di veder sfumare il grande sogno. Ancora presto per dirlo, ancora in tempo per rimediare: l'ha detto Maurizio Arrivabene, nessuno andrà in vacanza ma si lavorerà duro con determinazione e impegno. Come piaceva al presidente.

Stefano De Nicolo'

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