Un finale col "giallo", in ogni caso, visto che mentre tutti alzavano il piede nel proprio giro finale, Rosberg riusciva a stabilire il record assoluto proprio in quel settore, cogliendo la migliore prestazione del weekend e battenbdo per 143 millesimi il rivale nella corsa al titolo, giunto a Budapest con un solo punto di distacco in classifica dal leader. Post-qualifiche che si annuncia dunque piuttosto "agitato" nel paddock, visto che gli uomini Mercedes dovranno dimostrare (anche attraverso la telemetria) che Rosberg ha comunque alzato il piede nel tratto incriminato, qualora i giudici dovessero decidere di aprire un'investigazione.

In ogni caso, l'ennesima prima fila targata Mercedes è stata preceduta da una sessione ricca di colpi di scena, con la pioggia a farla da padrone nella fase iniziale, ben quattro bandiere rosse nel Q1, l'eliminazione della Ferrari di Raikkonen nel Q2 (con Hamilton "salvo" per un soffio) e la bandiera a scacchi che è arrivata con un ritardo di quasi un'ora sulla tabella di marcia. Ha iniziato il meteo a fare le bizze, con un vero e proprio acquazzone che ha costretto la Direzione Gara a posticipare di 20' l'inizio delle qualifiche, con le vetture quindi entrate in pista con gomme Full Wet ma alle prese con un asfalto ancora decisamente bagnato. E' poi arrivato un altro forte scroscio di pioggia a convincere Charlie Whiting sulla necessità di dover sospendere le prove, in attesa di un miglioramento delle condizioni atmosferiche. Trascorso qualche minuto, le ostilità sono riprese, salvo poi venire nuovamente interrotte a 9' dalla fine a causa di un crash (il secondo consecutivo, dopo quello di Silverstone) della Sauber di Marcus Ericsson. Nuovo semaforo verde, con la pioggia nel frattempo cessata e piloti in pista con le intermedie, ma nuovo stop: stavolta a causa di un incidente di Felipe Massa, andato ad impattare contro le barriere dopo aver perso il controllo della propria Williams in uscita da curva 5. Con circa 5' a disposizione, i piloti sono rientrati in pista per l'ultimo tentativo, prima di essere nuovamente bloccati da un violento botto di Haryanto, finito contro le protezioni nello stesso punto di Ericsson. A quel punto, con poco più di 1' alla conclusione, il Q1 è stato (finalmente) dichiarato ufficialmente concluso, con Palmer, Massa, Magnussen, Ericsson, Wehrlein e Haryanto eliminati.

Anche il Q2 ha visto nuovamente entrare in pista i piloti con gomme intermedie, anche se un pallido sole nel frattempo uscito lasciava presagire la possibilità di montare le slick nel finale. E così era: la sessione si trasformava in un terno al lotto negli istanti finali, con gli ultimi piloti a transitare prima dell'esposizione della bandiera a scacchi in grado di sfruttare nel migliore dei modi una pista che andava rapidamente asciugandosi. Mentre Verstappen chiudeva il Q2 al comando, dietro era fortunato Hamilton, il quale si salvava con il decimo tempo e pochi decimi di margine su Grosjean, mentre molto meno bene andava a Raikkonen, che domani dovrà scattare dalla settima fila.

Su una pista ormai asciutta, il Q3 si rivelava un duello a due per la pole position, con Hamilton che (dopo aver realizzato il record nel primo settore) rinunciava all'ultimo giro vista l'esposizione delle bandiere gialle e Rosberg che lo beffava nel finale, con un ultimo passaggio da paura che gli consentiva di conquistare una pole preziosissima in vista della gara di domani. La quale, complice la seconda fila tutta Red Bull, un Vettel voglioso di rsicatto dalla quinta piazza e un Sainz splendido sesto davanti ad Alonso, promette scintille. Con l'incognita pioggia sempre dietro l'angolo.

 

Marco Privitera