Ad impressionare maggiormente è la naturalezza con la quale i piloti Ferrari riescono a guidare la loro SF71H perfettamente a suo agio sul tortuoso Hungaroring. Neanche un detrito entrato nell’abitacolo della monoposto di Vettel ha impensierito il tedesco; un po’ più staccato Raikkonen, che non è riuscito a mettere assieme un giro competitivo.

Discorso a parte per i piloti Mercedes, che faticano non poco nel tenere a bada la loro monoposto: sia Hamilton che Bottas si sono resi protagonisti di testacoda nelle curve 6-7, con il finlandese che è andato ad impattare delicatamente verso le barriere esterne senza riportare danni (i meccanici, dopo un controllo di rito, l’hanno prontamente rispedito in pista); per l’inglese si preannuncia una qualifica in salita visto la difficoltà nel mandare in temperatura la mescola ultrasoft.

Anche le Red Bull non si sono espresse sui valori di ieri, forse per pretattica, ma Verstappen soprattutto ha riscontrato numerosi problemi di traffico (vero cruccio del tracciato magiaro); mentre Ricciardo si mantiene fiducioso. Primo degli altri Carlos Sainz, con Hulkenberg alle sue spalle, che ha girato meno del previsto; a seguire la Haas di Grosjean che ha lamentato problemi in fase di frenata andando lungo anche in curva uno.

Più distaccati gli altri, con le Alfa Romeo Sauber che non hanno brillato molto, soprattutto con Leclerc; male McLaren, Force India e Williams mai a loro agio all’Hungaroring. Quella che partirà fra poco sarà una qualifica infuocata, dati i distacchi veramente minimi.

Da Budapest – Michele Montesano