Soltanto 74 millesimi hanno consentito a Sebastian Vettel di conquistare la leadership al termine delle FP2 nei confronti della Red Bull di Max Verstappen, in una sorta di copione invertito rispetto a quanto accaduto in mattinata, con il ferrarista sopravanzato per soli 79 millesimi dall'altra RB14 di Daniel Ricciardo. Numeri che confermano il grande equilibrio andato in scena nella prima giornata del week-end ungherese, con Ferrari e Red Bull che sembrano essere in grado di poter recitare un ruolo da protagoniste e le Mercedes per il momento costrette ad inseguire. Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno infatti nuovamente monopolizzato la terza fila "virtuale" dello schieramento, piazzandosi alle spalle anche della seconda SF71H di Kimi Raikkonen: il gap pagato dalle due Frecce d'Argento è apparso decisamente consistente (sette decimi per il britannico, un secondo per il finlandese), per una vettura apparsa decisamente in difficoltà soprattutto nel tratto più guidato del tracciato magiaro, evidenziando al contempo una grossa difficoltà nell'utilizzare al meglio la copertura Ultrasoft.

Dove invece la Mercedes può avere qualche speranza è nella mescola Soft, che ha visto la monoposto campione del mondo esprimersi nella simulazione del passo gara su livelli pressochè identici rispetto a Ferrari e Red Bull: se dunque la lotta per la pole position sembrerebbe essere (al momento) un affare limitato ai due team che inseguono il team di Brackley nel Mondiale, dall'altro la gara potrebbe riservare uno scenario capace di includere anche Lewis Hamilton nel ristretto lotto di candidati al successo. Da considerare però come le qualifiche rivestano a Budapest un ruolo particolarmente importante, specie per le difficoltà di effettuare manovre di sorpasso su uno dei circuiti da questo punto di vista più ostici dell'intero calendario. In ogni caso, alle spalle dei big si è confermata la Haas con Romain Grosjean, anche se in questa occasione la scuderia americana dovrà sudare le proverbiali sette camicie per confermare il proprio ruolo di quarta forza: Renault, Force India e anche Toro Rosso sono tutte molto vicine tra loro, con chance molto simili di potersi giocare almeno un posto nella Q3.

La McLaren si è invece confermata più in difficoltà: nel week-end che ha sancito il passaggio di James Key a Woking (anche se si preannunica una battaglia a suon di carte bollate con la Toro Rosso), Alonso ha conquistato il dodicesimo tempo, mentre preoccupante si conferma l'involuzione di Vandoorne che ha chiuso 19° finendo anche in testacoda alla curva 5. Giornata no anche per la Sauber, con Ericsson stoppato in pit-lane per una ruota fissata male, in un week-end dove i cavalli della PU Ferrari sembrano poter fare poco al cospetto di un telaio ancora bisognoso di miglioramenti. A chiudere il gruppo le solite Williams, ormai in crisi sempre più profonda.

La giornata di domani risulterà molto importante sin dalle libere, in vista di una qualifica che si preannuncia serratissima e che rivestirà un ruolo quantomai importante anche per l'esito del Gran Premio.

Samuele Fassino

fp2 budapest

 

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