La Formula 1 torna in Europa, sbarcando a Barcellona alla ricerca di conferme: sulla pista di casa di tutta la Formula 1 è caccia alla Mercedes, ma i riflettori sono puntati sulla Ferrari. Riuscirà il primo grosso pacchetto di sviluppi a portare la Rossa finalmente davanti?

Che la Ferrari sia la squadra da battere sembra una barzelletta a cui il solo Toto Wolff continua, instancabilmente, ancora a credere: la pretattica Mercedes può far sorridere fino a un certo punto, dato che ancora non si è visto il vero potenziale della Rossa. Per sfortuna e demeriti (è giusto sottolinearlo) le prime quattro gare dell'anno hanno consegnato una Mercedes stratosferica e inavvicinabile: sono la quadra più forte e, al momento, quella più in palla. Certo, sono anche fortunati, ma nel limite di quanto, come si suol dire, la fortuna aiuti gli audaci. Quattro doppiette su quattro non sono un caso e non sono fortuna, sono figlie di preparazione, metodo, disciplina interna e certamente anche malizia.

Ma a Barcellona, come si è soliti raccontare, inizia un altro mondiale. Perché la stagione europea propone gare storiche, piste più conosciute, pubblico più caldo, aggiornamenti che arrivano a raffica. Ci sono le premesse e tante gare, tanti appuntamenti rimasti per tentare un recupero, ma l'indicatore che darà il Gran Premio di domenica sarà importante, ma soprattutto rappresentativo. Il risultato del Gran Premio di Spagna non potrà essere sottovalutato, perché è qui che ai test la Rossa era davanti: ora invece è dietro e capirne il motivo si sta rivelando complicato e inspiegabilmente difficile. Gestione gomme, aerodinamica, motore ed affidabilità: questi sono i quattro elementi su cui lavorare e che in momenti diversi hanno fatto registrare un ritardo rispetto ai rivali.

Se, per usare le parole di Sebastian Vettel, questa SF90 è un po' un cubo di Rubik, ci auguriamo che in Ferrari ci sia qualche fenomeno capace di tirare fuori un coniglio dal cilindro: il distacco dalla vetta si fa maggiore di gara in gara e solo un Valtteri Bottas in gran spolvero ha impedito ad Hamilton di essere già irraggiungibile in classifica. Il finlandese è (con Leclerc) l'uomo più in forma del momento, con il doppio dei punti dello scorso anno e già due vittorie in tasca. Pensare al titolo è per lui legittimo, per noi improbabile. La lotta interna alla Mercedes favorisce paradossalmente la Ferrari e gli altri inseguitori, ma fino a un certo punto. Senza vittorie e prestazioni importanti non si può certo ambire al premio grosso e stare davanti diventa imperativo e necessario.

La gara della Catalogna, sempre avara di sorpassi, privilegia qualifica e strategia; il valore del DRS, quest'anno più importante, non sembra poter sparigliare le carte più di tanto. Sarà un GP di tattica, ma dovrà necessariamente essere anche d'attacco. Prendendo in prestito un po' di spettacolo dal calcio che, per una volta, può davvero insegnare qualcosa.
Copiare dai migliori, attaccare a tutto campo, senza calcoli. E senza paura.

E noi saremo lì a raccontarlo.

Stefano De Nicolo'