A distanza di due settimane dal discusso epilogo del Gran Premio d'Italia, ed a pochi giorni dal clamoroso scambio Raikkonen-Leclerc ufficializzato per il prossimo anno, la Formula 1 è tornata a fare parlare i propri motori sotto le luci dei riflettori di Singapore. Sul tortuoso tracciato cittadino di Marina Bay, dopo una prima sessione che aveva visto svettare le due Red Bull, la Ferrari è tornata a fare la voce grossa, ottenendo con Kimi Raikkonen il miglior crono della giornata. Proprio il finlandese, reduce dalla pole di Monza e fresco di appiedamento dal Cavallino Rampante, ha ottenuto il record della pista con apparente facilità, anche in virtù della nuova mescola Hypersoft portata in questo week-end da Pirelli insieme a Ultrasoft e Soft. La bagarre, almeno nelle posizioni di testa, è stata comunque decisamente equilibrata, visto che Lewis Hamilton ha ottenuto il secondo crono della giornata a soli 11 millesimi dal finlandese, apparso a proprio agio sulle strette curve del tracciato asiatico. In Ferrari è però stata una sessione a due volti, visto che Sebastian Vettel si è reso protagonista di un lieve contatto con il muretto in uscita dalla penultima curva, in seguito al quale è stato costretto a rientrare ai box per le verifiche del caso. Essendo stata riscontrata sulla SF71H del tedesco anche un'evidente perdita di liquidi, il team ha deciso di stoppare i lavori in pista per potersi concentrare su eventuali danni riportati dalla vettura. Vettel è apparso visibilmente contrariato, alla vigilia di un week-end dove sarà chiamato a riscattare l'errore commesso nelle prime fasi di gara a Monza.

Se la Mercedes con Lewis Hamilton si è comunque mantenuta su ottimi livelli (dopo aver provato solo la ultrasoft al mattino), la lotta per il vertice promette di includere stavolta anche un terzo incomodo: la Red Bull ha infatti confermato i pronostici della vigilia, chiudendo con un buon terzo e quarto tempo la sessione svoltasi in notturna. Le vetture di Milton Keynes hanno comunque impressionato anche per la costanza messa in mostra nei long run sul passo gara, con Ricciardo e Verstappen ripetutamente sul passo del 44.5, anche se nel finale Raikkonen è riuscito ad avvicinarsi in queste condizioni piazzando un 44.6 che svela in parte le potenzialità del Cavallino. Mentre Bottas non è riuscito ad andare oltre il quinto tempo, la sorpresa della giornata è stata sicuramente rappresentata dalla Renault, capace di esprimersi ad alti livelli in entrambe le sessioni: Sainz ha infatti ottenuto il sesto crono assoluto nelle FP2, precedendo Grosjean, Alonso, il già citato Vettel ed il compagno Hulkenberg. A contendersi le posizioni immediatamente successive alla top ten vi sono Force India e Sauber, con Leclerc rientrato in pista dopo l'errore del mattino e classificatosi in 14° posizione, a quasi tre decimi dal compagno di colori Ericsson. Proprio quest'ultimo si è reso autore di un testacoda nelle fasi finali, venendo evitato per un soffio dalla McLaren di Alonso. In chiara difficoltà Toro Rosso e Williams, ben lontane dal resto del gruppo e visibilmente in difficoltà.

Per quanto riguarda le gomme, Pirelli ha riscontrato un gap di circa 1"5-1"7 tra i vari compund, in questa occasione rappresentati da Soft, Ultrasoft e Hypersoft. La strategia più rapida prevederebbe due soste, con partenza su Hypersoft e successivo stint con la medesima mescola, prima di affrontare la parte finale di gara con gomma Soft. Redditizia ma poco probabile (a causa della variabile traffico) l'ipotesi delle tre soste, mentre sembra scongiurata la gara con una sola sosta ai box. Domani le vetture torneranno in pista alle 12 italiane, prima di affrontare alle ore 15 le qualifiche il cui commento in diretta sarà disponibile come di consueto anche su Radio LiveGP.

Marco Privitera

 

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