Una dimostrazione di forza e superiorità impressionante, di certo agevolata dalle peripezie che hanno visto a vario titolo coinvolti Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, ma che ancora una volta hanno evidenziato l'esaltante stato di forma vissuto dal pilota di Wiesbaden. Non è quindi bastata una grande gara ad Hamilton per andare a caccia del proprio compagno di squadra: l'anglo-caraibico è subito partito all'attacco dalla decima piazza (rimediata in qualifica dopo il problema accusato alla Power Unit nel Q3) ed, approfittando del caos iniziale, si è presto sbarazzato di Raikkonen e Bottas per lanciarsi nell'inutile inseguimento a Rosberg. Nel finale, un anomalo incremento delle temperature ha consigliato il britannico alla calma, ma rimane una prova di grande carattere quella offerta dal campione in carica.

Parlavamo del caos che ha caratterizzato il primo giro di gara, con una serie di contatti che hanno subito eliminato Nico Hulkenberg, Rio Haryanto e, soprattutto, Sebastian Vettel. Il tedesco ha dovuto abbandonare la corsa dopo poche centinaia di metri in seguito ad una scriteriata manovra da parte di Daniil Kvyat, il quale ha dapprima tamponato il tedesco alla prima staccata forandogli il pneumatico posteriore sinistro e, non contento, dopo alcune decine di metri ha nuovamente speronato il ferrarista, spedendolo a muro all'esterno di curva 3. Un'azione decisamente incomprensibile da parte di un pilota che dimostra di subire la pressione delle voci che vorrebbero Verstappen al suo posto in Red Bull dalla prossima stagione, e che di certo non contribuiranno a rasserenare il rapporto tra i due, già piuttosto "teso" dopo l'episodio al via di Shanghai. In ogni caso, per il ferrarista (dopo i guai di affidabilità emersi venerdì con la sostituzione del cambio) è arrivata un altro "zero" in classifica, che a questo punto suona come una pesante sentenza in ottica iridata. Kimi Raikkonen, dal canto suo, ha difeso come meglio ha potuto i colori del Cavallino, conquistando il terzo gradino del podio dopo essere riuscito a scavalcare Bottas nella girandola dei pit-stop. Il finlandese è apparso un po' remissivo nelle fasi iniziali, facendosi sorprendere prima da Bottas e poi da Hamilton, per poi portare a termine una gara regolare che però lo ha visto accusare un pesante gap di 32" sotto la bandiera a scacchi.

Positiva la gara delle Williams, immediatamente ai piedi del podio con Bottas e Massa, mentre da sottolineare l'eccellente prova della McLaren, che grazie al sesto posto di Alonso ed al decimo di Button è riuscita per la prima volta a piazzare entrambe le vetture in zona punti dal ritorno del binomio con Honda. Primi punti iridati della stagione anche per la Renault, che grazie ad un ottimo Kevin Magnussen ha conquistato il settimo posto, davanti alla ritrovata Haas di Grosjean ed alla Force India di Perez. Gara disastrosa per le Red Bull, le quali hanno pagato (oltre all'irruenza di Kvyat) anche una strategia "suicida" che le ha viste montare gomme Medium già nelle primissime battute, finendo con entrambi i piloti al di fuori della zona punti. 

Marco Privitera