Max Verstappen 10. Sarà antipatico, sarà duro nei duelli corpo a corpo, ma è anche tremendamente veloce. Al via, irriverente come non mai, si sbarazza di Sebastian Vettel alla prima curva contenendo anche l'assalto di Lewis Hamilton che non può nulla contro lo scatenato olandese. Da lì in poi è un dominio assoluto, con una sequenza di giri veloci che ben presto lo portano ad accumulare un discreto margine di vanatggio sugli inseguitori. In Red Bull non hanno avuto dubbi nel puntare su lui per il futuro, come il recente rinnovo fino al 2020 sta a testimoniare.

Valtteri Bottas 7,5. Per una volta tocca a lui salvare l'onore della Mercedes. Allo start è scaltro quanto serve per mantenersi fuori dai guai, poi conduce una gara solitaria e senza acuti, ma che gli premette di guadagnare punti preziosi su Vettel nella corsa al secondo posto della classifica piloti.

Kimi Raikkonen 8. Più sembra in ombra e più rende. Riscatta una partenza piuttosto opaca con una gara lineare ma concreta nei momenti giusti ed il podio è il giusto premio per un pilota il più delle volte etichettato come bollito.

Sebastian Vettel 8. A Singapore venne criticato per non essere stato cauto, mentre in Messico è accusato di essere stato troppo molle. La sostanza è che deve nuovamente costruire la sua gara dal fondo dello schieramento dopo un sabato dove solo il suo talento aveva permesso la conquista della pole position. Quando si hanno rimpianti significa che potevi sicuramente fare di più, ma la sua stagione rimane comunque da applausi.

Esteban Ocon 8,5. Ormai non fa più notizia dato il talento innato di cui dispone. Sogna il podio per gran parte della gara ma deve accontentarsi di rimanervi ai piedi, non potendo resistere all'arrembante Raikkonen: ma il futuro è tutto suo.

Lance Stroll 8. Altra prestazione maiuscola per un pilota che dopo aver pagato lo scotto del debutto (con più di qualche crash), ha inanellato prestazione sempre più convincenti come il 5° posto in Messico, che gli permette di scavalcare il compagno ben più esperto Massa nella graduatoria generale.

Sergio Perez 7. Prova in tutti i modi a regalare al numeroso pubblico accorso in circuito una prestazione maiuscola; ci riesce in parte, finendo dietro all'odiato compagno di squadra e a Stroll.

Kevin Magnussen 7. Con una gara gagliarda e di rimonta conquista una zona punti che sembrava un pura e mera utopia solo ad inizio gara.

Lewis Hamilton 6. Nel giorno della conquista del suo quarto titolo mondiale disputa una delle gare più opache della sua carriera. Penalizzato da una foratura nelle fasi concitate del via, si ritrova anche lui a dover recuperare dal fondo ma senza quella furia che lo contraddistingue. Titolo ampiamente meritato.

Fernando Alonso 8. Dategli una vettura e vi solleverà il mondo. Senza scomodare illustri citazioni, la gara di ieri è la testimonianza che il talento dell'asturiano è rimasto intatto con il passare degli anni, se non addirittura migliorato come il buon vino. Epico e suggestivo il suo duello con Lewis Hamilton.

Felipe Massa 5. Quando il tuo compagno ti sta davanti e di parecchio e ti supera pure in classifica piloti...c'è poco da stare allegri.

Stoffell Vandoorne 5. Lo stesso discorso fatto per Massa vale anche per il belga, che rivede Alonso solamente nel briefing post gara.

Pierre Gasly 6. Con la Toro Rosso del Messico può davvero poco, ma vede il traguardo dopo una gara di rimonta dalle retrovie.

Pascal Wehrlein 5. A differenza del compagno di squadra si perde nell'anonimato del fondo schieramento, in una gara dove chiaramente aveva davvero poco da dire.

Romain Grosjean 5. Ultimo dei classificati e con il compagno saldamente in zona punti. Weekend da dimenticare per lui.

Carlos Sainz 5,5. Dopo un'ottima gara d'esordio arriva il primo ritiro con la Renault, ma fin lì erano stati più bassi che alti.

Marcus Ericsson 7. Sogna per lunghi tratti la zona punti, prendendosi il lusso di tenere dietro e per diversi giri il neo quattro volte Campione del Mondo. Poi un ritiro spegne tutti i suoi sogni di gloria, ma la prestazione rimane eccome.

Brendon Hartley 6. Come Gasly può davvero poco. L'unica differenza tra i due è che lui è costretto al ritiro dal guasto della sua power unit.

Nico Hulkenberg 6,5. Se si assegnassero punti anche in qualifica ne avrebbe davvero molti di più. Per sua sfortuna, invece, si assegnano in gara, dove è costretto all'ennesimo ritiro.

Daniel Ricciardo 5. La nuvoletta di fantozziana memoria sembra essere passata nel suo box dopo aver stazionato ad inizio stagione nella metà occupata da Verstappen. Ma in generale è sempre dietro all'olandese per tutto il weekend.

Vincenzo Buonpane 

 

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