Archiviate le trasferte orientali, la Formula Uno rivolge il suo sguardo a Città del Messico, dove il prossimo weekend si disputerà la ventesima edizione del Gran Premio dello Stato centro-americano. La gara sarà disputata all’interno dello storico impianto intitolato alla memoria dei fratelli Pedro e Ricardo Rodriguez, forse i più grandi piloti della storia da corsa messicana.

Come sempre, da quando il GP del Messico è tornato a far parte del Circus, lo spettacolo non sarà solo in pista, ma anche sulle tribune. I fans messicani, infatti, dimostrano sempre una grande passione e un grande calore per le quattro ruote, in particolare verso l’idolo di casa Sergio Perez, nativo di Guadalajara. Il tracciato si presenta molto veloce, con lunghi rettilinei alternati a impegnative chicane che mettono a dura prova gli impianti frenanti. Nel corso degli anni le modifiche maggiori sono state apportate all’ultimo settore del tracciato: la mitica Peraltada, infatti, è stata sostituita da un tratto ricavato all’interno dello stadio del baseball, che ha rallentato di molto la velocità di percorrenza.

Un fattore importante del Gran Premio del Messico, che influenza non poco l’andamento della gara, è l’altitudine: si corre infatti ad una quota di 3000 metri sul livello del mare. I team devono tenere conto di questo fattore, che influenza sia l’erogazione della potenza delle power unit, sia l’aerodinamica delle vetture, dal momento che l’aria è più rarefatta rispetto alle altezze normali.

Il Circuito Hermanos Rodriguez venne costruito nel 1959, su idea del Presidente del Messico Adolfo Lopez Mateo, amico di famiglia dei due fratelli entrambi scomparsi in pista. Nel 1963 venne disputata la prima edizione valida per il Mondiale; in seguito il GP si tenne fino al 1970, per poi scomparire dal calendario fino al 1986. Dopo altre interruzioni, dal 2015 il GP del Messico si è disputato con regolarità e rimarrà in calendario almeno fino al 2022.

Tanti sono gli avvenimenti storici per la F.1 avvenuti sul circuito di Mexico City; qui nel 1964 Surtees conquistò il suo Mondiale con la Ferrari, così come Hamilton con la Mercedes negli ultimi due campionati. Nel 1986, inoltre, Gerhard Berger ottenne la sua prima vittoria nel Circus. A proposito di vittorie: Max Verstappen, Jim Clark, Alain Prost e Nigel Mansell sono i piloti con più successi in Messico, con due trionfi a testa. Tra i team, i più titolati in attività sono McLaren e Williams, a pari merito con Lotus a tre vittorie. Il giro record, invece, venne fatto segnare nel 2017 da Sebastian Vettel in 1:13.488.

Il tracciato inizia con un lunghissimo rettilineo, ideale per chi vuole sfruttare la scia, soprattutto in partenza. E’ questa la prima zona DRS della pista, lunga quasi un chilometro. La prima staccata è molto violenta: per affrontare la prima variante, composta da tre curve a 90° in successione, si passa da più di 350 km/h a circa 115 km/h. Fondamentale non sbagliare l’approccio di curva 1, per non finire lunghi sui dissuasori che rovinano quasi irreparabilmente il fondo delle vetture. All’uscita, si scaricano di nuovo tutti i cavalli per un altro rettifilo, seconda zona DRS, anche questo lunghissimo.

Altra staccata violenta e si affrontano curve 4 e 5 (secca sinistra-destra), che portano verso la doppia curva di richiamo, da affrontare a soli 90 km/h. Da qui inizia il tratto più probante per il carico aerodinamico delle vetture: da curva 7 a curva 11, infatti, troviamo una serie di curvoni veloci dove è necessario avere una macchina ben bilanciata. Un altro rettilineo, più breve degli altri due, porta infine nel settore finale, all’interno dello stadio.

Curva 12 è una secca destrorsa, che porta all’interno del diamante; la 13, invece, è un lentissimo tornantino verso sinistra da 80 km/h, che immette sulle ultime quattro curve. Le ultime due verso destra (16 e 17) sono fondamentali per affrontare al meglio il lungo rettilineo dei box.

ANNO DI COSTRUZIONE: 1959

LUNGHEZZA: 4.304 km

CURVE: 17

GIRI: 71

DISTANZA DI GARA: 305.354 km

Gli orari del GP del Messico in TV e sul web

Venerdì 25 ottobre

PL1: 17.00-18.30 diretta Sky Sport F1 HD / Cronaca web su Twitter @Livegpit

PL2: 21.00-22.30 diretta Sky Sport F1 HD / Cronaca web su Twitter @Livegpit

Sabato 26 ottobre

PL3: 17.00-18.00 diretta Sky Sport F1 HD/ Cronaca web su Twitter @Livegpit

Q: 20.00-21.00 diretta Sky Sport F1 HD/ Differita TV8 dalle 21.30/ Cronaca web su Twitter @Livegpit

Domenica 27 ottobre

Gran Premio: 20.10-22.10 diretta Sky Sport F1 HD/ Differita TV8 dalle 21.30/ Cronaca web su Twitter @Livegpit

Orari GP Messico su Radio Live GP

Sabato 26 ottobre

Diretta qualifiche dalle 19.50

Domenica 27 ottobre

Diretta gara dalle 20.00

Nicola Saglia