In un pazzo Gran Premio d'Italia a trionfare è Pierre Gasly che, dodici anni dopo, regala un'altra vittoria alla Toro Rosso conquistando a sua volta la prima affermazione in carriera. Sul podio anche un mai domo Carlos Sainz e Lance Stroll, con Lewis Hamilton solo 7° (ma penalizzato) e con Verstappen e le Ferrari ritirati. Ma vediamo i voti ai protagonisti del Gran Premio d'Italia, ottavo appuntamento del Mondiale di Formula 1.

Pierre Gasly 10. Fortunato perchè effettua il pitstop proprio pochi giri prima che la corsa venga neutralizzata, ma poi al secondo restart supera Sainz e una volta in testa lo contiene nei giri finali. Una bella rivincita ad un anno di distanza dalla retrocessione in Toro Rosso!

Carlos Sainz 9. Meritava la vittoria tanto quanto Gasly, ma purtroppo si fa beffare dal francese al secondo start e poi non riesce a ricucire il gap nonostante ci provi fino all'ultimo metro. Gara dopo gara sta dimostrando di essersi meritato in pista il volante della Ferrari.

Lance Stroll 7,5. Etichettato come figlio di papà, ma quando c'è da dimostrare qualcosa lui c'è eccome. Anche se qualche rammarico lo deve avere, perchè scattato dalla seconda casella al fianco di Hamilton, si fa sfilare da diverse macchine conquistando il terzo gradino del podio che, a posteriori, è pure poco visto l'andamento del Gran Premio.

Lando Norris 7. Fa una partenza davvero paurosa, ma poi nel corso della gara non riesce ad avere lo stesso passo del compagno di squadra, mancando il podio per pochi secondi. Molto costante in questa stagione, in classifica generale si mette dietro ad Hamilton, Bottas e Verstappen... E non è poco!

Valtteri Bottas 4,5. Se avesse lo stesso rendimento delle libere, probabilmente avrebbe vinto almeno un Mondiale. E invece sia al sabato ma soprattutto la domenica, le sue prestazioni sono davvero incolori se rapportate al valore della vettura di cui dispone. Decisamente meglio quando è in aria di rinnovo, piuttosto che con il contratto firmato.

Daniel Ricciardo 7,5. Bene ma non benissimo la gara per l'australiano, che in partenza riesce a recuperare diverse posizioni, salvo poi perderle tra la Safety Car e la bandiera rossa, ottenendo la sesta posizione finale.

Lewis Hamilton 8. Nel bene o nel male è sempre lui a dare spettacolo. Comanda la gara fino alla Safety Car innescata da Magnussen, salvo rientrare ai box con la pitlane chiusa. Penalizzato e cacciato in fondo al gruppo, in soli 25 giri si issa fino alla settima posizione, limitando i danni in una giornata che per lui poteva essere davvero nefasta.

Esteban Ocon 6,5. Meno appariscente rispetto alle altre gare, conquista la zona punti più per demeriti altrui che per meriti propri. Da cartellino rosso la sua condotta ai limiti della sportività nel corso della qualifica del sabato.

Daniil Kvyat 5,5. Quando il tuo compagno vince, anche arrivare in zona punti può non bastare. Battuto sonoramente anche in questa gara da Gasly, può solo recriminare sul fatto di non essersi trovato al posto giusto e nel momento giusto.

Sergio Perez 5. Meglio in qualifica che in gara, dove la Safety Car lo ricaccia indietro. Conquista almeno un punticino che, viste le premesse, è sempre meglio di niente.

Nicholas Latifi 7. Gara gagliarda quella del canadese che, con un pizzico di fortuna, avrebbe potuto conquistare punti iridati.

Romain Grosjean 6,5. Senza infamia e senza lode la gara del francese che, sedicesimo al via, recupera fino alla dodicesima piazza finale. Obiettivamente più di quanto gli si sarebbe potuto chiedere.

Kimi Raikkonen 7. Gara maiuscola del finlandese che, al secondo start, è virtualmente sul podio. Poi le sue gomme rosse, per quanto lui sia un maestro nel gestirle, non possono impedirgli di essere sfilato dal resto del gruppo. Tredicesimo alla fine, ma primo nella classifica delle emozioni.

George Russell 5. Stranamente meno reattivo del solito nelle situazioni di caos, rimane fermo in 14a posizione. Per una volta può anche arrivare dietro al suo teammate.

Alexander Albon 4,5. Va bene che la Red Bull di Monza non era velocissima, ma la sua inconsistenza sta diventando davvero preoccupante.

Antonio Giovinazzi 6. Peccato per la penalità che gli viene inflitta per essere entrato ai box con la pitlane chiusa. Finisce in fondo e può davvero poco.

Max Verstappen 5,5. In qualifica non occupa il suo solito posto dietro le Mercedes (no party mode no party?). In gara subisce una vettura che non assiste il suo talento e il ritiro è solamente l'epilogo di un fine settimana decisamente no.

Charles Leclerc 4,5. Nella prima parte può davvero poco, ma è nella seconda che deve fare mea culpa. Perde la macchina alla Parabolica (era al limite), buttando nella sabbia un potenziale buon risultato finale. Peccato!

Kevin Magnussen 4. Perennemente in fondo. Ha il merito di rimescolare l'esito di un Gran Premio, innescando la Safety Car, praticamente già scritto.

Sebastian Vettel 5,5. La sua gara termina senza freni alla Prima Variante, ma fin a quel punto era stato una presenza impalpabile del Gran Premio.

Vincenzo Buonpane