Lasciato alle spalle l’intenso e tragico fine settimana belga, il Circus della Formula Uno si sposta su un’altra delle piste che hanno fatto la storia di questo sport: l’Autodromo Nazionale di Monza, il “Tempio della Velocità”, dove domenica si correrà la 90^ edizione del Gran Premio d’Italia. Sarà l’occasione per vedere ancora la marea rossa di tifosi Ferrari e ricordare ancora una volta in pista e sugli spalti Anthoine Hubert, augurando il meglio a Juan Manuel Correa.

L’Autodromo brianzolo, costruito nel 1922, ha sempre ospitato il GP d’Italia dal 1950 ad oggi, tranne che per l’edizione del 1980 disputatasi a Imola. Le modifiche apportate nel corso degli anni non hanno eliminato dal circuito la sua caratteristica peculiare, cioè l’altissima velocità di percorrenza. Nei primi anni in cui l’impianto veniva utilizzato era previsto il passaggio sulla Sopraelevata, un anello che cinge la pista con un’inclinazione vertiginosa, la quale permetteva alle vetture di esprimere tutta la loro velocità e ai piloti il loro coraggio.

Giudicata (a ragione) troppo pericolosa, la Sopraelevata è stata abbandonata da metà degli anni Cinquanta per lasciare spazio alla pista vera e propria, che resta in ogni caso la più veloce del Mondiale, con picchi ben al di sopra dei 350 km/h. Nel 1976 vennero aggiunte le varianti per spezzare i lunghi rettilinei, senza con questo snaturare il tracciato. L’ultima modifica strutturale della pista risale al 2000, quando venne modificata la Variante del Rettifilo, rendendola ancora più lenta dell’originale. Da sottolineare come Monza sia stata nel corso degli anni teatro di diversi incidenti mortali, a sottolineare quanto l’Autodromo sia probante e difficile.

Tra tutte le vittorie della Ferrari sulla pista di casa, quella forse più emozionante risale al 1988, quando, a pochi giorni dalla scomparsa del patron Enzo, Berger e Alboreto portarono le Rosse in trionfo con un’incredibile doppietta. Tra i piloti, i recordmen sono Michael Schumacher e Lewis Hamilton con cinque successi a testa, mentre tra i team è la Ferrari a farla da padrona con 18 trionfi. 1:19.119 è il giro record fatto segnare da Kimi Raikkonen lo scorso anno sulla Rossa, alla media di 263.588 km/h, la più alta nella storia della Formula Uno. Saliamo ora a bordo per un giro di pista del Gran Premio d’Italia!

Il lungo rettilineo dei box, prima zona DRS della pista, permette ai piloti di scaricare a terra tutta la potenza delle power unit. In fondo, infatti, si superano agilmente i 350 km/h; la staccata per la Variante del Rettifilo è violentissima, fino ad arrivare ai 90 km/h necessari per affrontarla. In uscita, si mettono ancora tutte le marce per affrontare in pieno la lunghissima destrorsa della Curva Grande (o Biassono), che porta alla fine del primo settore.

Qui, altra staccata violentissima per impostare al meglio la Variante della Roggia, una secca sinistra-destra da terza marcia e 130 km/h. Dopo un breve allungo, ecco la Prima Curva di Lesmo, da affrontare verso destra a 200 km/h, che fa da preludio alla ben più insidiosa seconda di Lesmo. Sempre destrorsa, è però più secca della prima, e molti piloti tendono ad andare larghi in uscita portando in pista molto sporco. I lavori di inizio anni ’90, con l’allontanamento del muro esterno, hanno reso la curva comunque più abbordabile. In uscita, ancora pedale del gas a fine corsa per affrontare l’appoggio verso sinistra della Curva del Serraglio, con DRS aperto. Qui, in circostanze mai chiarite, perse la vita nel 1955 durante un test il campione italiano Alberto Ascari.

Proprio al pilota milanese è intitolata la variante successiva, forse la più spettacolare del tracciato del GP d’Italia, che ha sostituito la preesistente Curva del Vialone. Le vetture affrontano qui un velocissimo sinistra-destra-sinistra che non lascia alcun margine di errore, con un’altra uscita molto insidiosa, in corrispondenza dell’immissione della pista junior di Monza. Un altro lunghissimo rettilineo precede l’ultima curva, la mitica Parabolica. Da percorrere a una media di 250 km/h è così chiamata per la sua forma, ma non c’è nessun banking. Da segnalare che qui nel 1970 in qualifica perse la vita Jochen Rindt, unico Campione del Mondo postumo nella storia della F.1. In uscita dalla curva si è già prossimi ai 300 km/h e pronti ad affrontare ancora una volta il Rettifilo delle Tribune.

ANNO DI COSTRUZIONE: 1922

LUNGHEZZA: 5.793 km

CURVE: 11

GIRI: 53

DISTANZA DI GARA: 306.72 km

Gli orari del GP d’Italia in TV e sul web

Venerdì 6 settembre

PL1: 11.00-12.30 diretta Sky Sport F1 HD / Cronaca web su Twitter @Livegpit

PL2: 15.00-16.30 diretta Sky Sport F1 HD / Cronaca web su Twitter @Livegpit

Sabato 7 settembre

PL3: 12.00-13.00 diretta Sky Sport F1 HD e TV8/ Cronaca web su Twitter @Livegpit

Q: 15.00-16.00 diretta Sky Sport F1 HD e TV8/ Cronaca web su Twitter @Livegpit

Domenica 8 settembre

Gran Premio: 15.10-17.10 diretta Sky Sport F1 HD e TV8/ Cronaca web su Twitter @Livegpit

Orari GP Italia su Radio Live GP

Sabato 7 settembre

Diretta qualifiche dalle 14.50

Domenica 8 settembre

Diretta gara dalle 15.00

Nicola Saglia