Questo fine settimana la Formula Uno affronterà in Giappone l’ultima trasferta in Estremo Oriente della stagione, su uno dei suoi circuiti più iconici: Suzuka. Il tracciato, situato nella prefettura di Mie, ospiterà la 35^ edizione del Gran Premio nella terra del Sol Levante, che spesso in passato è stato teatro di duelli appassionanti e regolamenti di conti senza esclusione di colpi.

Il debutto del GP del Giappone nel calendario iridato avviene su un altro tracciato, quello del Fuji, in una delle stagioni più drammatiche della storia di questo sport, il 1976. La vittoria andò a Mario Andretti sulla Lotus, ma la gara viene ricordata per il ritiro del convalescente Niki Lauda, a causa della pericolosità della pista (inondata da violenti temporali), e la vittoria del Titolo Mondiale per un solo punto da parte dell’inglese James Hunt. Il Fuji ospitò la corsa giapponese ancora per un anno, poi non si corse più in Giappone fino al 1987, quando entrò in scena uno dei tracciati più belli e difficili di sempre: Suzuka.

Il tracciato è molto tecnico e presenta una caratteristica unica nel suo genere: ha la forma di un “8”, con un sottopasso che permette alle vetture di “incrociarsi” nel corso del giro. La prima edizione qui fu vinta da Gerhard Berger su Ferrari, ma furono le edizioni successive quelle che si fecero ricordare più di tutte, a causa dei duelli tra Senna e Prost. L’anno successivo il brasiliano vinse gara e titolo, mentre nel 1989 i due si speronarono alla Chicane Casio. Senna riuscì a ripartire, ma venne squalificato perchè aiutato dai commissari e il titolo andò a Prost. Nel ’90 la vendetta di Ayrton fu tremenda: alla prima curva speronò la Ferrari del francese, entrambi finirono fuori gara ed il paulista potè festeggiare il suo secondo Mondiale.

In epoche più recenti, piena di emozioni è l’edizione del 2000, quando Michael Schumacher riportò il titolo a Maranello dopo 21 anni di digiuno. Dall’87, solo le edizioni del 2007 e 2008 si disputarono ancora al Fuji, mentre per il resto Suzuka è rimasta la casa del GP del Giappone. Il recordman di vittorie nel paese del Sol Levante è Michael Schumacher con sei successi, mentre la McLaren guida la classifica dei team a quota nove.

Il rettifilo di partenza (unica zona DRS) si presenta con una lieve discesa al termine della quale si toccano i 335 km/h. La staccata non è violenta, dal momento che curva 1 è una veloce destrorsa da settima marcia a 265km/h; più lenta curva 2, sempre verso destra e in leggero banking. A questo punto si entra nel tratto caratteristico della pista di Suzuka: lo Snake. Si tratta di cinque curve velocissime in successione che non lasciano respiro ai piloti, e che danno alla pista la forma di un serpente. Tra queste, l’ultima è il lunghissimo curvone Dunlop, luogo dello schianto che poi risulterà fatale al bravo e sfortunato Jules Bianchi nel 2014.

Ad interrompere la sequenza di curve veloci, ci pensano le due secche curve Degner. La prima si percorre quasi in pieno a 300 km/h, mentre la seconda è molto più lenta e la velocità si dimezza. Dopo il passaggio sotto il ponte e un appoggio verso destra, arriva la curva più lenta di tutto il tracciato; si tratta del tornante di richiamo in salita verso sinistra, che immette nel settore più veloce. Si esce a soli 85 km/h, poi si sfogano tutti i cavalli nella lunghissima curva 12, fino ai 300 km/h; qui altra staccata violenta per affrontare la Spoon, doppia curva verso destra dove è molto facile commettere un errore e uscire larghissimi sul cordolo.

Da qui, altra accelerazione per il rettifilo più lungo della pista, quello del ponte, al termine del quale si tiene il piede sul gas per affrontare senza fiato la secca sinistrorsa della 130R. Il carico aerodinamico delle attuali vetture e la nuova via di fuga in asfalto aiutano il lavoro dei piloti, ma resta sempre una delle pieghe più “da pelo” del Mondiale. In uscita, ci si porta subito verso sinistra per impostare al meglio la frenata della Chicane Casio, secca destra-sinistra in discesa teatro di mille duelli e scontri. L’ultima curva verso destra la si affronta in pieno, per tornare sul rettifilo dei box della magica pista di Suzuka.

ANNO DI COSTRUZIONE: 1962

LUNGHEZZA: 5.807 km

CURVE: 18

GIRI: 53

DISTANZA DI GARA: 307.471 km

Gli orari del GP del Giappone in TV e sul web

Venerdì 11 ottobre

PL1: 03.00-04.30 diretta Sky Sport F1 HD / Cronaca web su Twitter @Livegpit

PL2: 07.00-08.30 diretta Sky Sport F1 HD / Cronaca web su Twitter @Livegpit

Sabato 12 ottobre

PL3: 05.00-06.00 diretta Sky Sport F1 HD/ Cronaca web su Twitter @Livegpit

Q: 08.00-09.00 diretta Sky Sport F1 HD/ Differita TV8 dalle 14.00/ Cronaca web su Twitter @Livegpit

Domenica 13 ottobre

Gran Premio: 07.10-09.10 diretta Sky Sport F1 HD/ Differita TV8 dalle 14.00/ Cronaca web su Twitter @Livegpit

Orari GP Giappone su Radio Live GP

Sabato 12 ottobre

Diretta qualifiche dalle 07.50

Domenica 13 ottobre

Diretta gara dalle 07.00

Nicola Saglia