Haas - Ferrari

Tenendosi lontano dai guai e riuscendo a gestire bene la strategia e le gomme, Magnussen ha conquistato il sesto posto sotto la bandiera a scacchi, mettendosi dietro Bottas (azzoppato dai danneggiamenti rimediati alla prima curva, ma rinvigorito dalle gomme ultrasoft montate nello stint finale), negli ultimi giri. Il ritmo del danese, e della Haas in generale, è solido (entrambi i piloti nella top-10 dei GPV) e gli otto punti portati a casa oggi corrispondono a un decimo posto di K-Mag nel Piloti e al settimo posto del team americano nel Costruttori, un punto dietro la Force India. Sfortunatamente anche questo fine settimana è mancato il contributo di Grosjean, ufficialmente entrato in un periodo che potremmo definire "pasticcione".

Renault

Sembra incredibile anche solo pensare al fatto che subito dopo il via Sainz jr si sia issato fino al 3° posto, ma così è stato. La gara dello spagnolo va a sgonfiarsi progressivamente (salvata nel finale dalla Virtual Safety Car mentre lo spagnolo lamentava un calo di potenza) verso l'ottavo posto, mentre Hulkenberg riesce ad ottenere la nona posizione. Anche per la gara di casa i transalpini hanno presentato delle nuove soluzioni tecniche, ma se vogliono realmente "far pentire" la Red Bull per essersi accasata con la Honda, devono fare un po' di più.

Alfa Romeo Sauber - Ferrari 

Grazie al caos del primo giro, Leclerc nelle prime fasi di gara riesce a issarsi nelle zone nobili della classifica, dopodiché viene inevitabilmente risucchiato nel gruppo, finendo decimo: si tratta di un risultato molto importante per il monegasco e un punto pesantissimo per le classifiche; non si ripete il miracolo della Q3 con il passo gara, e nella fase di sorpasso di Vettel, c'è chi ha letto una specie di previsione del futuro. Ericsson conclude in tredicesima posizione.

Scuderia Toro Rosso - Honda

Con Gasly fuori nelle prime curve, rimane solo Hartley a tenere alti i colori della scuderia faentina, nonostante una penalizzazione tecnica di trentacinque posizioni in griglia che lo fa partire dal fondo. In gara la musica non cambia, dato che il neozelandese arriva fuori dai punti e davanti solo alla Williams di Sirotkin.

McLaren - Renault

Il fine settimana si apre con alcuni rumors che parlano di un'atmosfera "tossica" all'interno di Woking e di una bizzarra storia che riguarda lo staff ricompensato con delle barrette al cioccolato da 25 pence, e si conclude con un caustico team radio di Alonso, che non perdona motore, gestione delle gomme e prestazioni. Vandoorne conclude al dodicesimo posto, mentre Alonso si ritira a pochi giri dal traguardo con la posteriore sinistra in posizione obliqua. Ultima tra i team motorizzati Renault, nella lista dei GPV trova un sesto posto grazie alle ultrasoft montate dallo spagnolo nell'ultimissima fase di gara, giusto per vedere l'effetto che fa. Se è vero che ci sono delle trattative con Ricciardo, probabilmente la gara a Le Castellet non è stata il miglior biglietto da visita per l'australiano.

Williams - Mercedes

Per la scuderia di Grove si tratta di un altro fine settimana dimenticabile e, insieme alla McLaren, è l'altra nobile decaduta che esce fuori da Le Castellet: Sirotkin arriva 15° e ultimo, staccato da un giro, mentre Stroll finisce la gara anzitempo con una gomma scoppiata. Chiaramente ci sono dei grossi problemi tecnici e sembra che non ci sia maniera nemmeno di trovare il bandolo della matassa. Le Williams chiudono tristemente la lista dei GPV con entrambe le vetture che si attestano sull'1:38.3 circa, mentre Hartley (il pilota più vicino) si attesta sull'1:36.9, cioè 1.4 secondi più veloce. E pensare che la Williams giusto quattro anni fa era la terza forza del campionato e in questo periodo dell'anno faceva paura con la pole di Massa in Austria.

Luca Colombo