Se nella zona del circuito la situazione sembrava essere migliorata rispetto al mattino, evidentemente la visibilità dalle parti dell'ospedale di Shanghai (situato ad una ventina di chilometri dall'impianto) ha di fatto reso impossibile per l'elicottero medico operare in condizioni di normalità: una situazione che (secondo quanto comunicato dalla FOM) ha reso persino necessaria la temporanea chiusura dello spazio aereo nell'area limitrofa. E così, tutti sono rimasti al proprio box, con il tempo a scorrere inesorabile ed i fans presenti sul circuito (ma anche davanti ai teleschermi di tutto il mondo) nella vana attesa di vedere una monoposto in pista. Una situazione per certi versi paradossale, vistasi in poche occasioni nel recente passato, ma che deve far sorgere, al di là dei necessari standard di sicurezza da garantire in certi casi, dei dubbi sull'effettiva validità della macchina organizzativa, incapace di far fronte in casi simili alla necessità di dover trovare una soluzione alternativa.

L'immenso Circus della Formula 1 si è così dovuto fermare, inerme, sconfitto dalla nebbia. Gli spettatori presenti sulla tribuna principale si sono comunque parzialmente consolati, grazie all'improvvisata di Lewis Hamilton che, in barba a qualsiasi schema, ha attraversato il rettifilo box proprio per recarsi ai piedi della gigantesca struttura e lanciare cappellini autografati agli entusiasti fans cinesi. I quali come al solito si sono distinti per calore e originalità, anche se con ogni probabilità la reazione altrove sarebbe stata ben...diversa.

Peccato soprattutto per chi avrebbe avuto bisogno di girare più di chiunque altro, ovvero il nostro Antonio Giovinazzi: giunto a Shanghai con la prospettiva di svolgere per la prima volta un intero weekend di gara, il pugliese della Sauber si è trovato costretto a fare i conti con una situazione che lo ha visto effettuare soltanto pochi giri in mattinata, peraltro in regime di Virtual Safety Car. Se non altro, domani tutti si ritroveranno a partire da zero e dunque costretti agli straordinari, nell'attesa di capire se il programma previsto delle FP3 potrà subire delle variazioni, vista l'impossibilità di accumulare dati e svolgere le prove previste nella giornata odierna.

Di certo, però, rimane l'amaro in bocca per una giornata di "vuoto" che, di certo, non giova all'immagine di questa "nuova" Formula 1.

Marco Privitera