Il brasiliano della Williams ha accusato per ben due volte il medesimo problema alla posteriore sinistra, dapprima finendo in testacoda ad alta velocità prima della curva 6 e successivamente accusando una foratura lenta che lo ha costretto ad interrompere anticipatamente la propria sessione. In ogni caso, Pirelli ha tenuto a sottolineare come il problema sia da imputare ad un guaio di natura tecnica della monoposto, probabilmente legato all'eccessiva lunghezza del fondo. Spavento anche per Magnussen, con il danese della Renault che ha dovuto fare i conti con l'improvviso cedimento della sospensione posteriore sinistra della sua Renault, disseminando la pista di detriti nel lungo rettifilo prima del tornante conclusivo. Tutti i team non sono così riusciti a completare il programma previsto, ma nonostante il poco tempo a disposizione le due Mercedes sono riuscite a svettare, con Nico Rosberg che ha preceduto il compagno Lewis Hamilton con il crono di 1:38.037. Per il tedesco anche un piccolo problema nel finale, con il box che ha comunicato via radio un possibile guaio al propulsore proprio nel giro di rientro dopo la bandiera a scacchi. In attesa di capire l'entità di questo campanello di allarme dei rivali, Sebastian Vettel si è inserito in terza posizione, precedendo Ricciardo, Raikkonen, Kvyat, Sainz e Button, con le McLaren che hanno ottenuto la propria migliore prestazione con gomma Supersoft. Appuntamento alle 8 italiane per la seconda sessione, utile al fine di trarre indicazioni più precise dopo una prima ora e mezza a singhiozzo.

Marco Privitera