La straripante superiorità Ferrari al Gran Premio di Montecarlo ha permesso di raggiungere un triplo e storico risultato: la Rossa non vinceva nel Principato da 16 anni, la Mercedes mai si era ritrovata senza la testa della classifica da quando esiste l'era ibrida ma soprattutto in difficoltà ad inseguire qualcun altro. E non uno qualsiasi, ma Vettel sulla super SF70-H e con ben 25 punti di vantaggio che gli permettono anche -entro certi limiti- una discreta possibilità di amministrare il distacco.

Ma questa settimana si gioca in trasferta. Il circuito Gilles Villeneuve è quanto di più distante ci sia da Montecarlo per caratteristiche tecniche e velocità media. I rettilinei sono lunghissimi e le curve strette e con i muri a un passo. L'asfalto non ha molto grip e la pista è usata poco nel corso dell'anno, dunque l'evoluzione è rapida dal venerdì alla domenica e la gara è sempre un rebus. Tempo incerto e Safety Car fanno il resto. Anche se non è l'Inghilterra, a Montreal Lewis Hamilton è di casa: qui vinse la sua prima gara nel 2007, e in 10 anni ha messo insieme 5 vittorie. "E' una delle città più belle in cui facciamo tappa, per me è un posto speciale, la gara è bella e la pista è unica. Le curve sembrano quelle di una pista di kart e il tracciato si adatta a me, permette di essere aggressivi". L'uomo da battere qui è lui, ed è sembrato in palla in conferenza stampa. Ripete, ormai quasi ossessivamente,"la Ferrari è la più veloce, ed è favorita. Scaldare le gomme resta un problema, ma qui potrebbe essere meno grave viste le temperature"

Dietro al duello Ferrari-Mercedes, l'uomo del giorno è Fernando Alonso. Ci ha provato lo spagnolo a diventare l'eroe dei due mondi, ma anche alla 500 miglia il motore Honda l'ha tradito. "Prenderò la mia decisione a settembre, e se non vinceremo entro quel termine, ne andrà della mia decisione di restare. Ne ho parlato anche con Zack (Brown) perchè so che anche lui vuole vincere, io sono venuto qui per diventare di nuovo campione del mondo ed è quello che cerco. Le cose devono cambiare, e se questo progetto non sarà utile allo scopo allora ne cercherò un altro". Anche qui in Canada la delusione si manifesta ancor prima di scendere in pista: era atteso uno sviluppo della power unit che non è arrivato, ma allo spagnolo staccare la spina e buttarsi in un'altra competizione ha sicuramente giovato, perlomeno allo spirito: "E' stato bello staccare dalla Formula 1 ed imparare qualcosa di nuovo, un altro stile. La macchina migliore da guidare per me rimane sempre una F1, nonchè la mia priorità, ma è stato bello perchè so di poter essere competitivo anche in un'altra categoria".Non manca poi di mettere a confronto la realtà del circus con quello della Indy. "Oggi nessuno ha fatto domande a me o ai miei colleghi sulla gara che andiamo ad affrontare. Solo richieste sul futuro, le prestazioni, gli aggiornamenti, il ritiro. In Indycar è tutto più rilassato, qui in Formula 1 invece tutti cercano il titolo e il pettegolezzo a tutti i costi". Da personaggio acuto e intelligente quale è, Fernando identifica lucidamente la differenza di fondo. "La formula 1 è un business molto più grande in ogni senso, e porta con se un universo tutto suo" riconosce, "ma qui manca un po' l'imprevedibilità delle gare, sappiamo già chi saranno i primi 10/15 classificati sulla griglia". Per finire un commento sul calendario. "Fino a 25 gare? Quando ho iniziato erano 16, per me 20-21 è già il massimo. Se aumenteranno ancora mi ritirerò comunque perchè diventerebbe troppo. La qualità della vita è troppo importante"

di Stefano De Nicolo' @stefanodenicolo