Lewis Hamilton 10. Con la vittoria come unico obiettivo non aveva molte alternative, dovendo spingere come un matto e sperare in disgrazie altrui. Le innumerevoli safety car e le bandiere rosse avrebbero potuto minare il suo sistema nervoso, ma l'anglo-caraibico ad ogni ripartenza ricostruisce puntualmente tutto ciò che aveva perso, andando a vincere per la prima volta sul tracciato di Interlagos. Ma ad Abu Dhabi non dipenderà solo da lui...

Nico Rosberg 7. Senza infamia e senza lode. Dall'alto della sua posizione decide (saggiamente) di rimanere fuori dai guai, infischiandosene delle critiche di coloro che lo vorrebbero più battagliero. Come dargli torto, visto l'autentica roulette in cui si trasforma il pomeriggio brasiliano. Un'altra gara senza guai e con podio annesso (tranquillamente alla portata della sua Mercedes) e il sogno del primo titolo sarà finalmente realtà.

Max Verstappen 10. Tanto arrogante quanto talentuoso, l'olandese decide di farsi beffe della tattica suicida della Red Bull (a lezione dal muretto Ferrari?) volando letteralmente sull'acquitrino carioca, scalando letteralmente la classifica nei soli dieci giri finali con sorpassi da urlo a gente decisamente più esperta, e conquistando un meritatissimo podio. Se non gli si chiude il cervello non ha nulla da invidiare a nessuno.

Sergio Perez 8. La beffa per aver perso il podio nel finale è lenita parzialmente solo dal fatto di aver blindato il quarto posto della Force India nel Mondiale Costruttori, con un'altra gara  consistente e perfetta anche nelle strategie.

Sebastian Vettel 6. Un suo errore nelle fasi iniziali compromette quella che, chissà, poteva essere la gara buona per portare un buon risultato a Maranello. Ma che non sia l'anno buono lo si vede chiaramente in gare come queste...

Carlos Sainz 8,5. Con una vettura come la sua Toro Rosso attuale poteva solamente sperare in condizioni simili. Fin dalle prime battute sembra poter tenere tranquillamente il passo dei primi, mentre nel finale deve difendersi dagli attacchi delle vetture più competitive, riuscendo a portare a casa un preziosissimo 6° posto.

Nico Hulkenberg 6,5. Deve correre di rimonta dopo il testacoda nelle fasi iniziali e la foratura conseguente all'incidente di Raikkonen. Con gomme più fresche della concorrenza risalire la classifica non gli risulta molto difficile.

Daniel Ricciardo 5. Con condizioni a lui congeniali stranamente stecca, sfavorito dalla strategia Red Bull. Naviga (nel vero senso della parola) nell'anonimato riuscendo a risalire la classifica solamente nel finale. Ma la macchia del sorpasso subito da Verstappen è dura da buttare giù...

Felipe Nasr 10. Finire a punti nella gara di casa e scavalcare la Manor nella Classifica Costruttori. Glielo avessero detto ad inizio weekend ci avrebbe riso su, dando del matto al suo interlocutore. E invece va proprio così, grazie soprattutto alle condizioni climatiche ma anche alla sua bravura nell'essere sempre nella top ten e a non farsi tradire dalle insidie dell'asfalto scivoloso.

Fernando Alonso 5,5. L'unica nota positiva è il punticino conquistato, per il resto gara anonima per uno come lui che in queste condizioni può esaltarsi.

Valtteri Bottas 5. La pioggia scombussola i piani della Williams che fin dal venerdì sembra poter lottare per le posizioni che contano. Invece con l'acqua affondano tutte le residue speranze di contrastare la Force India nel Costruttori.

Esteban Ocon 6,5. Sogna la zona punti che sarebbe meritata per quanto fatto vedere nelle fasi iniziali del Gran Premio, ma dopo aver tentato di resistere a piloti più veloci di lui deve accontentarsi di rimanere fuori dai primi dieci.

Daniil Kvyat 6. Sufficienza di consolazione per tutto quello che gli è capitato. Dopo la prima ripartenza un detrito gli provoca la foratura, mentre nella seconda Palmer gli danneggia la fiancata mettendo la parola fine alla sua gara.

Kevin Magnussen 5. Sconclusionato e pasticcione, come se la conferma di Palmer in Renault lo abbia turbato.

Pascal Wehrlein 5. Prova strategie alternative che non fanno altro che farlo precipitare in fondo allo schieramento.

Jenson Button 4,5. E' uno dei primi a tentare l'azzardo delle intermedie, ma è un azzardo che non paga dato che non riesce a trovare un ritmo che lo possa portare a ridosso della zona punti.

Esteban Gutierrez 4. La sceneggiata ai box con il suo (ex) team principal è l'unico acuto di un pomeriggio più cupo delle nubi di Interlagos.

Felipe Massa 6. Da lacrime la sua passeggiata in pitlane tra le ovazioni della sua gente. Per il resto termina la sua carriera ad Interlagos con un botto che non cancella la sua gratificante carriera.

Jolyon Palmer 4. Tampona scriteriatamente Kvyat danneggiando la sua gara e quella del russo.

Kimi Raikkonen 5. L'acquaplaning sul rettifilo principale rovina un weekend che poteva essere davvero radioso per il finlandese che in prova aveva conquistato una meravigliosa terza piazza.

Marcus Ericsson 4. Va a muro inaugurando le innumerevoli interruzioni di giornata.

Romain Grosjean 3. Finisce contro il muro poco prima di schierarsi, mandando in aria l'ottimo 7° posto del sabato.

Vincenzo Buonpane

 

{jcomments on}