Una sfida giocata sul filo dei millesimi, in un'entusiasmante escaltion che ha visto il record di giornata continuamente ritoccato. Alla fine l'ha spuntata Sebastian Vettel, capace di fare la differenza nel Q3 grazie ad un giro-monstre che gli ha consentito di confermarsi in pole position anche nel GP Azerbaijan, dove il tedesco scatterà per la terza volta su quattro occasioni davanti a tutti in questo inizio di campionato. L'1:41.498 ottenuto dal ferrarista nell'ultimo giro gli ha consentito di lasciarsi alle spalle Lewis Hamilton con un margine di 179 millesimi, riproponendo così una prima fila da sogno che non può non far tornare alla mente il "celebre" episodio che proprio a Baku, meno di un anno fa, vide i due come protagonisti in gara. Se le scintille del 2017 saranno destinate a rimanere soltanto un lontano ricordo lo scopriremo domani, quando Ferrari, Mercedes e anche Red Bull saranno chiamate a giocarsi le rispettive chance in chiave successo. Un risultato che potrà essere conseguito grazie al fattore strategico (tutti i top team partiranno con gomma Supersoft) ma anche con un pizzico di fortuna, indispensabile su un circuito che storicamente ha riservato sorprese e colpi di scena a ripetizione.

In ogni caso domani, alle spalle dei due principali candidati al titolo, il primo degli inseguitori sarà Valtteri Bottas: il finlandese sarà chiamato a tenere a bada le due Red Bull, incapaci di concretizzare nel momento decisivo il potenziale messo in mostra nella prima parte del week-end. Ma se comunque Ricciardo e Vettel sembrano potersi giocare le proprie carte, la rimonta risulterà ancora più difficile per Kimi Raikkonen, il quale senza dubbio può considerarsi il pilota che esce maggiormente deluso da questa qualifica. Iceman si è dimostrato a tratti estremamente competitivo, anche se il compagno Vettel nel momento decisivo è riuscito ancora una volta a fare la differenza. Dopo aver fatto segnare due settori record, Kimi sembrava davvero avere tra le mani la possibilità di giocarsi la pole position: peccato che sia arrivato un errore in uscita da curva 16, il quale ha letteralmente gettato alle ortiche il suo ultimo tentativo e con ogni probabilità compromesso le sue chance di successo.

Alle spalle dei big si è rivista la Force India, in chiara risalita dopo un inizio di stagione difficile e con Ocon e Perez abili nel monopolizzare la quarta fila dello schieramento, subito davanti alle due Renault, anche se Hulkenberg dovrà scontare una penalità di cinque posizioni in griglia per la sostituzione del cambio. Scatterà così ai margini della top ten Lance Stroll, il quale ha regalato un sorriso alla Williams insieme al compagno Sirotkin, a muro in mattinata ma immediatamente alle spalle del compagno in qualifica. Fernando Alonso ha pagato una McLaren non certo all'altezza con una mediocre 13° posizione, subito davanti ad un eccellente Charles Leclerc, capace di accedere al Q2 e di portare in settima fila la sua Alfa Sauber. Delusione per la Haas, con Magnussen soltanto 15° e Grosjean subito fuori per un problema al cambio, così come per la Toro Rosso. In questo caso, però, il pomeriggio avrebbe potuto assumere una piega ancora peggiore, visto il contatto soltanto sfiorato tra le due monoposto del team avvenuto sul finire del Q1: colpa di un Hartley che, ritrovatosi alle prese con una foratura, anziché scansarsi ha pensato bene di rimanere in piena traiettoria, venendo evitato per un soffio dal sopraggiungente Gasly. Un momento realmente da brivido che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori.

Marco Privitera

 

qp baku

 

{jcomments on}