In molte discipline la regolamentazione della partenza è tema di norme chiare e ben definite. Si scopre oggi invece che la Formula 1 non dispone di regole altrettanto misurabili, pur trattandosi di uno sport che corre a 300 all'ora sui millesimi di secondo. Se in atletica il tempo di reazione è valutato in 100 millisecondi (al di sotto dei quali la partenza viene giudicata falsa) dato che valori inferiori rientrano nel campo della fortuna e non dei riflessi umani, in Formula 1 si considera l'insieme dell'azione uomo-macchina per valutare la velocità di risposta allo spegnimento del semaforo, valore misurato in 200 millisecondi ma non presente in maniera chiara nel regolamento sportivo o in quello della FIA, bensì indicato dal cronometrista ufficiale. 

La parola del giorno è 'tolleranza'; quella che a quanto pare esiste nelle misurazioni dei sensori annegati nell'asfalto e che indicano una partenza anticipata. Il transponder montato sulla vettura si aggancia ad uno di questi rilevatori di posizione, i quali una volta iniziata la procedura di accensione del semaforo rilevano ogni minimo spostamento (vietato dal regolamento) della macchina. Come si è però scoperto oggi esiste una minima tolleranza per brevissimi movimenti, come il piccolo saltello in avanti quando viene inserita la marcia, per cui il sensore ha appunto una tolleranza registrata nel software di analisi per cui la penalità non scatta.

E' quanto accaduto oggi a Zeltweg: la macchina di Bottas sembra infatti muoversi prima dello spegnimento del semaforo, ma durante la conferenza stampa si parla di un tempo di reazione del pilota finlandese di 201 millesimi, appena maggiore dunque del tempo di reazione minimo. 

Il dibattito però rimane aperto. Come si può misurare il tempo di reazione allo spegnimento del semaforo quando un movimento (seppur minimo) si è già verificato prima del via? Pure meritando ogni singolo aspetto di questa vittoria, Valtteri Bottas potrebbe aver fatto la classica furbata, oppure aver semplicemente azzeccato la partenza dell'anno, peraltro nel momento migliore di un weekend per lui magico che gli consente di avvicinare Hamilton in classifica e di inseguirlo a soli 15 punti di distacco. Forse un po' troppo vicino per non risvegliare certi fastidi nel campione inglese. Un altro dibattito aperto fino alla prossima gara, per una F1 che si muove veloce e già fra pochi giorni ritornerà in pista per il Gran Premio d'Inghilterra. 

Da Spielberg - Stefano De Nicolo'