Dopo la gara soporifera di Le Castellet è servito il GP d’Austria per risollevare il morale delle fila di tifosi della Formula Uno. La pista di proprietà Red Bull ha offerto una domenica da cardiopalma, con un’incertezza, sovrana sino alla bandiera a scacchi, riguardante i nomi che avrebbero occupato i gradini del podio: alla fine vince Verstappen, autore di una rimonta furibonda ai danni di un Leclerc che oramai sembrava pronto a trionfare. Terzo Bottas, seguito da Vettel e Hamilton.

Partenza incerta: paradossalmente è proprio nella fase di partenza che il figlio di Jos ha visto per un attimo spegnersi ogni possibilità di trionfo. Al via l’olandesino va quasi in stallo, vedendosi sfilare da metà schieramento e girando dietro Vettel alla prima curva (che partiva nono). Tutto bene invece per il poleman Leclerc, seguito a ruota dal duo Mercedes e da un sorprendente Raikkonen.

Subito il vuoto: già dai primi giri si intuisce che contro Leclerc non ce n’è per nessuno. Il monegasco infatti vola e a nulla servono gli sforzi delle Frecce d’Argento che tentano di arginare la fuga della Ferrari. Anzi, la preoccupazione più grossa a breve arriva da dietro, con l’altra Rossa di Sebastian Vettel che rimonta a gran ritmo e che ben presto si ritrova a ridosso del duo tedesco. Solo la sosta ai box darà respiro agli alfieri di Toto Wolff, con i meccanici Ferrari che pasticciano con le gomme perdendo una manciata di secondi.

L’ascesa di Verstappen: dopo il cambio gomme, con pneumatico Hard è Max Verstappen a farla da padrone. Il pilota Red Bull inizia a sostenere un ritmo devastante e in poche tornate si vede proiettato a ridosso dei primi. Scansa Bottas quasi come se quest’ultimo non guidasse una Mercedes e, a suon di giri record, mangia tutto il vantaggio che aveva accumulato Charles Leclerc davanti. A meno di 10 giri dal termine appare evidente che il beniamino di Helmut Marko abbia il coltello fra i denti e sia pronto ad ingaggiare il duello.

Finale da cardiopalma: è proprio negli ultimissimi giri che succede di tutto. Innanzitutto Vettel raggiunge un insolitamente assonnato Hamilton (il tedesco ha gomme nuove dopo un secondo pit) e lo passa senza troppi complimenti. Lì davanti, invece, si innesca una vera e propria guerra: Verstappen si mette in zona DRS dietro Leclerc e inizia con le solite manovre evasive di disturbo. Charles vede Red Bull in tutti gli specchietti che ha e, per concentrarsi, “ordina” al suo ingegnere via radio di non disturbarlo più fino alla bandiera a scacchi. Il duello è di quelli tosti, con Max che ovviamente prova tutto quello che può e con il Ferrarista che non ha intenzione di mollare quella che potrebbe essere la prima vittoria in Formula Uno. A quattro giri dal termine, però, il giovane figlio di Jos apre il DRS e succhia tutta la scia della Ferrari, riuscendo a prendersi l’interno di curva 3. Charles tenta in tutti i modi di difendersi, tenendo giù il piede dall’esterno, ma Max è furbo e lo accompagna sapientemente fuori pista dandogli anche una piccola botta. Il sorpasso è di quelli riservati agli uomini duri, per niente leggiadro, ma assolutamente regolare. Saranno di quest’opinione anche i giudici nel post corsa, a seguito di un riesame per essere sicuri che la manovra fosse lecita. Trionfa dunque la Red bull, regalando per giunta la prima vittoria alla Honda da quando quest'ultima è tornata in F1.

Peccato Charles, ma il tuo momento arriverà: chiudiamo i focus dando una pacca sulla spalla al giovane Leclerc. Anche questa volta, come in Bahrain, qualcosa è successo nel finale di gara che ha tolto la prima vittoria nella massima categoria al monegasco. Sembrava fatta, era assolutamente meritata, e portarsi a casa per la prima volta in carriera la coppia più grande, guidando per giunta una Ferrari, dev’essere un’emozione indescrivibile se sei un pilota di Formula Uno. Purtroppo per lui, però, oggi Max ne aveva di più e a nulla sono serviti gli sforzi del giovane pilota in Rosso. Siamo ovviamente convinti che il suo momento arriverà. E’ solo questione di tempo, perché il ragazzo ha stoffa da vendere ed è assolutamente uno di quelli che in Matrix avrebbero definito… “l’eletto”…

Daniel Limardi