Il risultato è di quelli da ricordare. Non tanto perchè la Ferrari torna a vincere: quello è nel suo dna, e non può certo sorprendere. Ma perchè lo fa al debutto della stagione della rivoluzione tecnica, mettendosi dietro con autorità le Mercedes. Lo fa dopo le difficoltà e le zero vittorie del 2016. Una vittoria di squadra, "per tutti noi" come ha commentato Vettel a fine gara nel sempre più familiare italiano: quando vince lo parla più volentieri. Per la prima volta da Singapore 2015, la Ferrari batte la Mercedes mostrando una solidità e una consistenza sconosciuta ai rivali, mettendogli pressione e inducendoli all'errore.    

"Ovviamente abbiamo capito sin dall'inizio che avevamo un buon passo e che potevo seguire Lewis". Ed è così infatti; nei primi giri Hamilton ha cercato di allungare, ma non c'è riuscito. E' mancato il duello corpo a corpo, ma è stato il pit stop a scoprire le carte. "Quando lui è rientrato era chiaro non fosse giusto copiare la loro strategia. Macchina e gomme andavano ancora molto bene. Ho cercato di tenere un ritmo alto e poi ho avuto fortuna perché Lewis ha trovato traffico". Questa è la nuova Ferrari, con una nuova filosofia: aggressiva, concreta, convinta del proprio valore, che ha ben chiaro quello che vuole. E che sa di poter affrontare la Mercedes ad armi pari giocandosela su una strategia alla pari, senza dover per forza inventarsi qualcosa. "Quando sono rientrato, ho visto che avevo dietro Verstappen e Hamilton. Un'entrata al limite, ma sono riuscito a entrare in pista in maniera decente, ho tenuto l'interno e sono stato comunque abbastanza veloce anche in Curva 3. Sapevo che Max avrebbe tentato di attaccarmi, ma sono riuscito a stare davanti e quello è stato cruciale per la mia gara. Sono riuscito a creare un piccolo divario e poi tutto è andato tutto bene".

Come già avevamo visto durante i test la Ferrari sposa bene le nuove Pirelli. "Lo stint con gomme Soft è andato perfettamente" racconta Sebastian a fine gara. Il lavoro costante svolto a Barcellona sulla mescola soft (la più importante del campionato) è stato provvidenziale. Oggi infatti a parità di gomma Hamilton non si è mai avvicinato durante la seconda parte di gara, e nel finale ha faticato davvero, rischiando di venire raggiunto anche da Bottas, terzo al traguardo. "Le cose sono molto diverse dall'anno scorso, ho potuto spingere sempre, e questo è molto bello per un pilota". Vettel certifica quello che è ormai chiaro: questa Ferrari va, ed è una gemma grezza che lo sviluppo programmato dalla squadra potrà portare in alto. 

La svolta, importantissima, viene anche dalla qualifica. "Fondamentale essere rimasto vicino a Lewis nei primi 15 giri. In questo modo lui non è riuscito a creare margine di vantaggio e a gestire la corsa. Abbiamo gestito tutto al meglio e questo è bellissimo per il team e i nostri tifosi. Negli ultimi mesi per noi è stata davvero dura, non è stato semplice gestire la squadra ma in generale la nostra macchina è stata fantastica ed è stato un grande sollievo per noi. Questa vittoria è solo la punta dell'iceberg. Le basi sono state gettate mesi fa e sono molto fiero di aver raccolto questo risultato. E' un duro lavoro che comincia a ripagarci. E' stata una giornata grandiosa, lo sarà ancora, ma poi dovremo continuare così".

Il primo a non esaltarsi è proprio Vettel, che come un mantra recita la filosofia di Maurizio Arrivabene: "Piedi per terra e continuare a lavorare". Per le prossime due settimane la Ferrari tornerà ad essere la favorita a tutti gli effetti, e non solo più nelle parole di Hamilton che sapevano pretattica ma che invece erano consapevolezza di un'inferiorità, almeno oggi, tangibile. Da oltre quattro anni la Rossa non si trovava in testa al campionato: "E' soltanto un passo e ci aspetta un lungo cammino. D'ora in avanti dobbiamo approcciare ogni gara nella maniera giusta godendoci quello che facciamo. Siamo tutti stanchi, dobbiamo recuperare energie e fare bene in Cina, senza parlare troppo". Con una frecciata ai giornalisti, alcuni dei quali hanno storto il naso riguardo allo scarso approccio comunicativo della squadra durante l'inverno: "Parlare lo fa la stampa e lo fa tutto il giorno. Noi preferiamo lavorare tutto il giorno".

Stefano De Nicolo'