Max Verstappen ha collezionato il secondo ritiro su tre gare del campionato 2022: Australia amara per il campione del mondo di F1 che ha definito questo nuovo ko come  "inaccettabile" e per il quale pare non ci sia una "soluzione chiara" in vista, un vero rebus per i tecnici Red Bull.

Statistiche

L'inizio del Campionato 2022 ha evidenziato delle grosse criticità in casa Red Bull. Ieri Verstappen ha parcheggiato la sua RB18 a venti giri dalla fine, collezionando il secondo ritiro in tre gare. Allargando i termini statistici di queste prime tre gare, Red Bull ha visto tre ritiri su sei possibili risultati. Inserendo nel conto anche la sorella AlphaTauri, su dodici possibili risultati, cinque sono ritiri. Tutti gli stop hanno una causa ascrivibile alla PU o alla sua componentistica.

Ritiro a Melbourne

Secondo i primi riscontri, la causa del ritiro di Verstappen avrebbe a che fare con problema al sistema di alimentazione del carburante. Tale sistema, esterno al serbatoio, ha provocato una perdita di carburante. Secondo la prima analisi, il problema sarebbe differente da quello sofferto in Bahrain, aggiungendo un nuovo livello di complicazione al problema. In realtà non abbiamo conferme ufficiali da Milton Keynes, per quanto una scuderia non sia tenuta a descrivere nei dettagli un guasto. Per questi motivi, prendiamo i riscontri con le pinze. Ricordiamo inoltre che la Red Bull di Max ha manifestato problemi in griglia. Tra l'altro, l'olandese aveva dichiarato: "Sapevo del problema, quindi finire la gara era un punto interrogativo." Quanto ha influito questo problema iniziale sul ritiro finale, per ora, non è dato sapere.

Effetti sul punteggio

L'unica cosa che sappiamo riguarda gli effetti sul punteggio. Nelle due gare in cui Verstappen non ha visto il traguardo, Leclerc ha portato a casa vittoria e giro più veloce: in termini di punteggio, un netto 52 - 0 per il monegasco. Fuga per Charles nel Mondiale Piloti 2022 di F1? Forse dobbiamo parlare di "strappo", perché il campionato è ancora lungo e il gap di 46 punti attuale può venire riassorbito. Al momento, però, Max e la Red Bull hanno due problemi. Il primo: dover rincorrere, con il rischio di incappare in fine settimana con scelte tecniche non all'uopo (come successo all'Albert Park). Il secondo problema possiamo sintetizzarlo con una battuta di Binotto: "Per finire le gare primi, prima devi finire le gare." Poi potremmo segnalare anche un'ulteriore criticità, ovvero la solidità della Mercedes, che, sfruttando i problemi Red Bull, ora occupa la seconda posizione nel Costruttori.

RB18 e PU

In ogni caso in casa Red Bull non mancano gli elementi per intavolare una discussione tecnica interna. L'affidabilità, ora come ora, risulta essere un parametro chiave. La PU, l'anno scorso sostegno fortissimo per la conquista del Mondiale F1, ora siede al banco degli imputati. Da una parte più voci tendono a puntare il dito sui nuovi carburanti E10 e le loro caratteristiche fisico-chimiche non ben "digerite" in fase di progetto.

Contestualmente va sottolineato come la struttura Red Bull PowerTrain, pur supportata da Honda, non abbia ancora tutta l'esperienza necessaria per affrontare produzione e progettazione di "blocchi" così complessi come le unità propulsive da F1. In un certo senso vale la pena anche speculare sul fatto che i giapponesi abbiano sì passato la proprietà intellettuale al nuovo dipartimento Red Bull, tuttavia abbiano tenuto in tasca una buona parte di know-how. Del resto le voci che vogliono il Gruppo Volkswagen alla corte della scuderia di Milton Keynes in un futuro sul medio periodo continuano a farsi sentire.

In ogni caso, Red Bull ora deve "ballare". Con la stagione europea dovrebbero arrivare i primi aggiornamenti. Bisognerà capire se queste novità, tra le quali anche un alleggerimento sul peso totale attuale della RB18, andranno ad influire sul funzionamento dell'unità motrice. In ultima analisi, Adrian Newey potrebbe aver progettato una vettura con un potenziale prestazionale elevato (del resto l'efficienza aerodinamica lo confermerebbe), ma che va ad esasperare il punto relativamente più debole di tutto il pacchetto, ovvero l'unità motrice.

Luca Colombo