"Il mio è stato un giro che oserei definire sexy": così Lewis Hamilton ha commentato a caldo la prestazione che gli è valsa la conquista della prima pole stagionale a Melbourne. Il campione del mondo in carica ha messo tutti in riga dominando le qualifiche del primo appuntamento iridato, grazie ad uno straordinario 1:23.837 che gli ha consentito di conquistare la pole position numero 50 della carriera. Prima fila tutta Mercedes, con Nico Rosberg che ha confermato lo strapotere della W07 piazzandosi alle spalle del compagno di squadra, mentre la Ferrari ha monopolizzato la seconda fila con Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, rispettivamente a 0"8 e 1"2 dal leader.

Ma a tenere banco sono soprattutto le polemiche relative al nuovo format delle qualifiche, evidenziatosi in tutta la sua folle stupidità soprattutto nel Q3. La Formula 1 ha regalato nella fase finale delle qualifiche di Melbourne uno spettacolo pietoso, scaturito da un regolamento cervellotico ed approvato in fretta e furia a due sole settimane dall'inizio del Mondiale. Paradossale vedere come, quando mancavano ancora diversi minuti al termine dell'ultima sessione, tutti i piloti fossero già fermi ai box: da un lato Hamilton già intento a festeggiare, dall'altro Vettel con giaccone e jeans. Il tutto a sottolineare come l'intento di regalare una battaglia all'ultimo secondo per la conquista della pole position, attraverso il nuovo sistema della "sedia bollente", si sia rivelato un flop clamoroso. Una situazione sulla quale occorrerà intervenire sin da subito, per evitare che già dalla prossima gara si possano vedere nella fase finale delle assurde situazioni analoghe, che di certo non fanno bene all'immagine di quella che dovrebbe essere la categoria regina dell'automobilismo. La Formula 1, già alle prese con la crisi di credibilità derivante da regolamenti spesso astrusi e incomprensibili, ha oggi messo in mostra il proprio lato peggiore: emblematica la desolante immagine della bandiera a scacchi che sventolava in una pista ormai da tempo deserta, vista la scelta effettuata da parte dei vari team di non sprecare un set di gomme per l'ultimo tentativo di qualifica.

Ma, polemiche a parte, le qualifiche di oggi hanno regalato qualche certezza già preventivabile in base a quanto emerso nel corso dei test pre-stagionali: da un lato la Mercedes si è confermata (almeno sul giro singolo) per il momento imbattibile, mentre dall'altro la Ferrari ha sottolineato il proprio ruolo di seconda forza, seppur sarà naturalmente necessario attendere la gara di domani per avere un effettivo riscontro su quelle che sarà il divario sulla distanza.

Per quanto riguarda gli altri, da sottolineare l'eccellente prestazione della Toro Rosso, la quale scatterà dalla quinta e settima piazza con Verstappen e Sainz: tra le due monoposto di Faenza si è inserito l'indomito Felipe Massa, mentre l'altra Williams di Bottas non è andata oltre l'11esimo tempo, seppur attualmente si trovi sotto investigazione per non aver fornito in tempo ai Commissari i dati relativi al set-up delle sospensioni. In top ten anche Daniel Ricciardo (con l'idolo di casa che scatterà dall'ottava piazza) davanti alle due Force India di Perez e Hulkenberg. In crescita la McLaren, che scatterà dalla sesta e settima fila con Alonso e Button, davanti alle due Renault di Palmer e Magnussen, le quali sono riuscite sul filo di lana ad avitare la tagliola nel Q1.

Il nuovo format ha partorito nella prima fase un'eliminazione eccellente, ovvero quella di Daniil Kvyat: il russo si è lamentato del traffico, anche se nemmeno la strategia Red Bull può dirsi esente da colpe. In evidente difficoltà, invece, i tre team eliminati con entrambe le monoposto già nel Q1, ovvero Sauber, Haas e Manor: per loro ci sarà molto da lavorare. Così come per la Formula 1, riuscita oggi nell'impresa di privare gli spettatori dello spettacolo più emozionante che la qualifica possa regalare, vale a dire quello della lotta per la pole position. Adesso occorrerà intervenire subito, prima di rimediare altre figuracce come quella odierna.

Marco Privitera