A volte esistono determinati segnali in grado di trasmettere, in maniera più o meno volontaria, chiari messaggi alla concorrenza. Segnali che denotano astuzia, tempismo, ma anche una discreta dose di fortuna. Come già accaduto nella mattinata australiana, Lewis Hamilton si è confermato “mago” delle previsioni meteo, riuscendo a concludere in vetta anche la seconda sessione di prove libere del GP d’Australia, prova inaugurale del Mondiale di Formula 1.

Se il buongiorno si vede dal mattino, dunque, il campione in carica sembrerebbe aver iniziato nel migliore dei modi la propria stagione, soprattutto a giudicare dall’incredibile capacità di cogliere il momento migliore per entrare in pista, sfruttando la migliore “finestra” concessa dal meteo in una sessione nuovamente caratterizzata da pioggia e vento. Il britannico ha quindi realizzato il miglior tempo in 1:38.841 su una pista andata progressivamente asciugandosi nel corso della prima ora, ma soprattutto pochi istanti prima che la pioggia tornasse a cadere sul tracciato australiano: un vero e proprio replay di quanto accaduto nel corso della prima sessione. Discorso opposto, invece, per Nico Rosberg: il tedesco è infatti entrato in azione già nelle prime fasi, ovvero quando la pista era ancora molto bagnata, finendo però a muro nel T2 e danneggiando il muso della W07. Nico ha tentato di rientrare lentamente ai box, prima che dai box gli giungesse via radio la comunicazione di parcheggiare la vettura, obbligandolo così a terminare anzitempo la propria sessione. Per il resto, le prove odierne sono state avare di indicazioni, anche per quanto riguarda la Ferrari: pochi giri per Raikkonen e Vettel, in attesa che domani la situazione climatica possa consentire a tutti di girare con maggiore regolarità. Da questo punto di vista, in un certo senso il weekend di Melbourne deve ancora iniziare.

La cronaca. Condizioni atmosferiche ancora protagoniste all’inizio della seconda sessione. Con l’aggravante che, rispetto al mattino, pioggia e vento sembrano essere decisamente più intensi all’Albert Park di Melbourne. Il semaforo verde apre le ostilità, ma nessuno entra in pista per i primi 20’. Da buon padrone di casa, è Daniel Ricciardo ad aprire le danze con gomma intermedia, anche se le condizioni della pista suggerirebbero una più prudenziale Full Wet. In ogni caso, complice anche il ritorno di un pallido sole, l’australiano percorre subito tre giri, prima di rientrare ai box e lasciare spazio a Nico Rosberg. Il tedesco però si intraversa nel T2 e finisce a muro, danneggiando l’ala anteriore della propria Mercedes. Rosberg tenta di rientrare lentamente ai box, ma via radio gli viene detto di parcheggiare ed il pilota è così costretto ad interrompere in anticipo la propria sessione. Dopo un breve periodo con la Virtual Safety Car, i piloti possono tornare a spingere, con la pioggia che finalmente concede un po’ di tregua ai protagonisti in pista. Verso metà sessione si vede anche la Ferrari, con Raikkonen e Vettel in pista su gomma intermedia, mentre Alonso comanda nella classifica dei tempi. La pista va rapidamente migliorando, con prima Sainz e poi Raikkonen che abbassano il tempo del pilota McLaren. A 26’ dal termine, inizia il lavoro in pista anche per Lewis Hamilton: il campione del mondo in carica utilizza la gomma intermedia ed abbassa subito di oltre sei decimi il tempo di Raikkonen, girando in 1:38.841. Quasi fosse un “guru” delle previsioni meteo, anche stavolta Hamilton sembra azzeccare con incredibile tempismo il momento in cui scendere in pista, visto che pochi istanti dopo la sua performance ricomincia a piovere: a farne le spese è soprattutto Gutierrez, che finisce lungo in curva 1 rischiando di insabbiarsi. Non ci sono ulteriori variazioni per quanto riguarda i tempi nel finale: Hamilton chiude al top davanti a Hulkenberg e Raikkonen. Ma domani, con le previsioni meteo che danno pista asciutta, potrebbe essere un’altra storia.

Marco Privitera