Partenza molto interessante nonostante la  prima curva arrivi abbastanza presto (solo 275 dopo lo start) ma è la chicane di curva 6 dove ci potrebbero essere situazioni di sorpasso, nel corso del primo giro, come visto nelle precedenti edizioni. 

Sorpassi in pista non proprio facili sul tracciato di Yas Marina, infatti sono solamente due i principali  punti per poterlo fare: la staccata di curva 8 che arriva dopo il lungo rettilineo che inizia dopo la curva 7, ben 1142 metri nei quali sarà possibile usare il DRS, e nel rettilineo fra curva 9 e curva 11. Importante notare che le due zone DRS hanno ognuna una propria zona di detection point, il che permette di poter vedere sorpassi e controsorpassi, nell’arco di un solo settore di pista. Il resto del tracciato, soprattutto il terzo settore della pista contraddistinto da curve abbastanza lente, non offre tantissimi margini di manovra e chi vorrà guadagnare posizioni dovrà cercare di effettuare i sorpassi in questi  pochi punti della pista o tentare la tattica dell’undercut, anche se la poca differenza tra i tempi fatti con gomma ultrasoft e quelli con gomma supersoft (circa 0,7 decimi di differenza) mette in forte dubbio la fattibilità di questa tattica.

Per effettuare il pitstop e percorrere la corsia box si impiegano circa 21 secondi e, inoltre, è da segnalare l’uscita dalla pitlane molto difficoltosa, che come Brasile potrebbe far guadagnare qualche decimo importante nell'ottica delle strategie di gara. La Mercedes occupando la prima piazzola dei box potrebbero avere un bel vantaggio in termini di tempo, dato che non dovrebbero percorrere una sorta di mini chicane prima di fermarsi per la sosta. Cosa che'invece, dovranno fare gli altri team.

Numero di soste che si prevede possa anche ad Abu Dhabi attestarsi sulla singola sosta per tutti i top team, con partenza al via con gomma ultrasoft per poi passare alla gomma supersoft per concludere la gara. La pista di Yas Marina ha un asfalto che non fa degradare troppo le gomme e considerando anche che il via del gran premio è previsto per le ore 17 locali, le temperature potrebbero favorire il basso degrado degli pneumatici. Per lo start si dovrebbero avere circa 25 gradi di temperatura dell’aria e 32 gradi quella dell’asfalto mentre per la parte conclusiva della gara si avranno circa 26°C aria-29°C asfalto.

Nel corso delle fp2 i team come al solito hanno effettuato dei long run in ottica simulazione passo gara. Il primo dato da segnalare è che nessun team ha effettuato un giro sulla gomma soft, la quale risulta essere troppo dura per la conformazione della pista, quindi scartata a priori. Nel primo stint, tutti i top driver hanno simulato la prima parte di gara con gomma ultrasoft, tranne la Ferrari di Sebastian Vettel che come al solito ha differenziato il lavoro rispetto al suo compagno di box, montando gomme a mescola supersoft.

La Mercedes si è dimostrata essere la miglior vettura del lotto effettuando con Bottas un lungo stint con tempi molto buoni. Prestazioni ottime per Raikkonen, che ha effettuato meno giri del connazionale denotando un degrado gomme maggiore, per colpa di un time attack “violento” in 1.42.5. L’altra Ferrari quella di Vettel con la gomma rossa, ha fatto segnare tempi mediamente più lenti di 0.5/0.6 decimi rispetto al suo compagno di box. La Redbull si è dimostrata in forma con Daniel Ricciardo, anche se l’australiano ha fatto un run più corto rispetto ai diretti rivali. Un po’ in difficoltà invece Max Verstappen, che lamentava problemi con l’asse posteriore.


Nel secondo stint di simulazione passo gara, la Mercedes e la Redbull hanno montato gomme supersoft mentre non sono da considerare i tempi del duo Ferrari che dopo il primo stint hanno rabboccato del carburante per simulare la partenza con gomma ultrasoft. Con le gomme rosse, Hamilton ha dimostrato di poter dettare il passo, inseguito da un buon Ricciardo, ma sempre con meno giri nel suo stint di gara, e un Valtreri Bottas staccato mediamente di 0.4 decimi dal compagno di squadra. Verstappen sempre in difficoltà rispetto al suo team mate.

Come detto prima tutti i team non hanno mostrato un degrado tale da poter fare pensare alla seconda sosta, strategia che invece nel 2016 permise di vincere la gara a Lewis Hamilton con la sua Mercedes.

Francesco Magaddino