Il punto fondamentale della questione sollevato dalla Haas starebbe nel fatto che, per regolamento, tutti i partecipanti qualificati come Costruttori devono avere la proprietà intellettuale dei progetti mandati in pista: in altre parole il bandolo della matassa sta nel fatto che la VJM11 è stata progettata da quella che fu la Sahara Force India e non dall'attuale ente proprietario, la Racing Point Force India, subentrato ai primi in seguito al periodo di amministrazione controllata in Luglio e accettato come nuovo partecipante (continuando a correre le VJM11).

Quella che sembra una sottile e, allo stesso tempo, complicata disputa tecnico-legale fondata su questioni di lana caprina inerenti a dinamiche interne del regolamento, ha radici piuttosto lunghe, senza contare che già al Gran Premio di Australia i rapporti tra le due scuderie avevano incominciato a degradare, con la Sahara Force India a speculare di "agganci" tra Haas e Ferrari: l'ingresso della nuova proprietà nella scuderia di Silverstone a monte del Gran Premio del Belgio ha dato il via al tutto con il nodo sulla questione tecnica della proprietà intellettuale evidentemente mai stato del tutto sciolto, nonostante gli americani abbiano approvato l'accordo con il quale la Racing Point Force India non perderà i diritti commerciali guadagnati dalla precedente gestione.

Ovviamente dietro questi movimenti non ci sono solo fini filosofici, ma è possibile intravvedere dell'altro. Chiaramente la Haas non riesce a capire come sia possibile che la Racing Point Force India abbia avuto accesso al pagamento chiamato "Column 1", destinato a chi ha concluso nella top-10 per due volte negli ultimi tre anni, nonostante formalmente siano trattati come un nuovo Costruttore, dato che gli americani non hanno percepito tale somma in seguito al loro debutto. Secondariamente, nel caso in cui la Racing Point Force India fosse estromessa dal campionato Costruttori, allora il premio in denaro a loro destinato verrebbe rimesso sul piatto e ridistribuito tra gli altri partecipanti, incrementando il premio intascabile dalla HAAS.

Leggendo tra le dichiarazioni del team principal della Racing Point Force India, Otmar Szafnauer, rilasciate al Gran Premio del Brasile, il nodo dovrebbe essere risolto favorevolmente per loro; dal lato Haas non trapela nulla a riguardo. Come in tutte le questioni legali un po' spinose e in cui ballano soldi, vedremo cosa succederà, ma è strano, se non buffo, che una questione così particolare sulla proprietà intellettuale sia stata sollevata proprio dalla scuderia americana...

Luca Colombo