La Mercedes al termine del GP di Abu Dhabi è costretta ad abbandonare i propositi di chiudere in seconda posizione il Mondiale Costruttori. Una gara incolore quella delle Frecce d'Argento, con Russell che ha chiuso anonimo quinto, mentre Hamilton, per cui era impostata una strategia ad una sosta, è stato costretto al ritiro per un problema tecnico a quattro giri dalla fine.

Gara difficile a Yas Marina

Certo, se torniamo indietro al GP del Bahrain, all'epoca sembrava impossibile che la Mercedes potesse ambire alla seconda posizione nel mondiale a squadre, visto il distacco che accusava da Ferrari e Red Bull. Eppure, dopo una prima parte di stagione in sordina, il team di Brackley ha rialzato la testa (probabilmente anche grazie alla Direttiva Tecnica FIA n. 39). Nella seconda parte di stagione ha ripreso la Ferrari, complice anche un calo di quest'ultima. Le ultime gare americane, con quattro podi e addirittura una clamorosa doppietta in Brasile, avevano riaperto le possibilità della Mercedes di chiudere nella piazza d'onore. Le Frecce d'Argento si sono presentate alla vigilia del GP d'Abu Dhabi con soli diciannove punti di ritardo dalla squadra di Maranello.

Eppure, il GP di Abu Dhabi si è trasformato in un calvario. Partiti dalla terza fila, i due piloti della Mercedes nelle prime fasi di gara sembravano riuscire il passo delle Ferrari. Hamilton ha superato Sainz al via, e poi i due sono venuti a contatto in curva 6, creando una situazione simile a quella dello scorso anno con Verstappen. Stavolta però l'inglese ha restituito la posizione, per poi riprendersela subito dopo.

Sembrava che la Mercedes potesse effettuare il sorpasso decisivo in classifica, ma poi alla lunga la Ferrari è venuta fuori. Russell, costretto ad un pit stop anticipato al quindicesimo giro, ha anche preso una penalità per un unsafe release, essendo stato fatto partire mentre sopraggiungeva Norris, chiudendo poi con due soste. Hamilton, invece, dopo essersi lamentato diverse volte nel corso della gara per problemi al fondo, ha provato a finire con un solo pit stop (nonostante avesse chiesto esplicitamente di non farne una sola). A pochi giri dalla fine ha dovuto alzare bandiera bianca un problema idraulico, chiudendo così per la prima volta una stagione senza vittorie. D'altro canto, la Ferrari ha chiuso in seconda posizione con Leclerc e in quarta con Sainz, cogliendo abbastanza facilmente la seconda posizione nei costruttori.

Le parole di Hamilton

Dopo le qualifiche Hamilton aveva sbottato, dicendo: "Voglio concludere la gara. Non ho capito perché ho accettato di fare i test martedì, non voglio più guidare questa macchina".  Probabilmente questa gara non gli ha fatto cambiare idea. Al termine del GP l'inglese ha aggiunto: "Abbiamo iniziato la stagione con una macchina che non era come la volevamo e l'abbiamo finita allo stesso modo. Abbiamo lavorato tutto l'anno, ma la base è rimasta la stessa, come avete visto anche in questa gara".

"Sono davvero orgoglioso di questa squadra. Anche se non abbiamo vinto un mondiale, festeggeremo per tutto il loro duro lavoro. Spero che le sofferenze di quest'anno ci forniscano gli strumenti e la forza necessari per tornare a lottare per il campionato". Per quanto riguarda la gara, Hamilton ha parlato di come il contatto contro i cordoli del primo giro gli abbia causato problemi di bilanciamento, rendendo la macchina più sovrasterzante. "All'improvviso era come se avessimo più ala. Dopo il pit stop abbiamo provato ad abbassare il carico e avevo di nuovo il ritmo".

Occhio ai test

Intanto, i test di questa settimana saranno già un punto di ripartenza, con la speranza, per il team anglo-tedesco, di riuscire a tornare della partita iridata, riprendendo Ferrari e Red Bull. Questo sfruttando anche il 5% di tempo in galleria del vento in più che la terza posizione avrà dato loro rispetto a quanto ne avrebbero avuto chiudendo secondi.

Alfredo Cirelli