Partito dalla pole position, Lewis Hamilton trasforma la gara in un monologo e conquista l'undicesima vittoria stagionale nell'ultima gara dell'anno. Ottimo quarto Bottas, partito dall'ultima posizione.

Vittoria, pole position, giro veloce e in testa dal primo all'ultimo giro. Si chiama Grand Chelem: è il sesto per Lewis, secondo in questa speciale classifica solo a Jim Clark, che ne ha realizzati 8. E' il segnale inequivocabile di una supremazia netta durante il weekend di gara, ma anche di un GP a senso unico e mai in discussione. Un podio su cui, dietro di lui, salgono indiscutibilmente i migliori piloti del momento, destinati ad essere i campioni della nuova generazione.

Il Gran Premio di Abu Dhabi è anche questo: una gara suggestiva, ma raramente emozionate, a meno che non metta in palio un titolo mondiale. Lewis Hamilton campione oggi è cannibale sull'asfalto come fuori dalla pista, padrone indiscusso di tutta la Formula 1. I suoi presunti contatti con Maranello terranno banco durante la pausa invernale, per un ipotetico salto in Rosso che rasenta il fantamercato, difficile, ma indubbiamente suggestivo.

Per il momento elogia la Mercedes, che gli ha messo tra le mani una vera meraviglia: "Sono orgoglioso e grato di lavorare con questa squadra incredibile. La Mercedes ha spinto per tutta la stagione e nessuno avrebbe mai pensato che saremmo arrivati ad essere così forti in gara alla fine dell’anno". C'è da credergli: la W10 è stata senza dubbio la monoposto migliore della stagione e delle sue 11 vittorie. "Nonostante il titolo abbiamo continuato a lavorare duramente cercando di estrarre tutto il potenziale da questa splendida vettura. Hanno creato una vera e propria opera d’arte”.

Una passeggiata di salute quella di oggi per Hamilton, portata aventi ad un gran bel ritmo, infliggendo mezzo secondo di distacco per tutta la gara ai diretti inseguitori, mentre dietro di lui Valtteri Bottas si esibiva in una rimonta notevole dall'ultima piazza fino al quarto posto. E restando probabilmente attardato da quella quindicina di giri in cui tutti i piloti non hanno avuto a disposizione il DRS per un problema tecnico nei sistemi della federazione.

Una prestazione, quella di oggi, voluta per sancire la superiorità di una Mercedes ritornata nel finale di stagione, indiscutibilmente, grande. Capace di respingere la buona risalita della Ferrari durante l'estate, ma anche di non interrompere lo sviluppo e portare importanti sviluppi nelle ultime gare. Solidità e affidabilità che Hamilton ha portato in trionfo ancora una volta con donuts finali e pubblico in visibilio. Qui, come in giro per il mondo la superstar indiscussa di tutto il circo è solamente lui. Che ripartirà proprio dal 2020 per il titolo della consacrazione e della grande leggenda.

La caccia al settimo sigillo ripartirà da Melbourne fra soli 105 giorni.

Dal nostro inviato ad Abu Dhabi, Stefano De Nicolo'