Mercedes dunque sugli scudi, imprendibile negli Emirati, con la Ferrari che non ha potuto far altro che limitare i danni con Sebastian Vettel giunto ad oltre mezzo secondo dal poleman Bottas. Accanto alla Ferrari SF70-H numero 5 di Vettel scatterà la Red Bull di Daniel Ricciardo, riuscito nel finale di Q3 ad artigliare la seconda fila, relegando così la Rossa di Kimi Raikkonen in terza. Più staccato Max Verstappen (6°) che finora non sembra aver trovato la giusta affinità con la pista di Yas Marina.

Positiva la prestazione sfoggiata da Nico Hulkenberg (7°), riuscito a portare la Renault fino all’ultima manche di qualifica. Il tedesco ha preceduto le due Force India, apparsa in difficoltà, di Sergio Perez e di Esteban Ocon. Chiude la Top Ten la Williams di Felipe Massa, all’ultimo weekend in carriera in Formula Uno. Il brasiliano infatti al termine della gara di domani chiuderà la sua esperienza con il mondo del Circus.

COSÌ IN Q2. Ad ottenere il best lap è Hamilton che precede la Mercedes gemella di Bottas per 80 millesimi. Alle spalle delle due Frecce d’Argento c’è la Ferrari di Vettel a quasi tre decimi, con Raikkonen (4°) a mezzo secondo. Seguono le Red Bull di Ricciardo e Verstappen. Non superano la tagliola della seconda manche Alonso (beffato da Massa per 71 millesimi), Sainz, Vandoorne, Magnussen e Stroll.

L’ESITO DELLA Q1. La prima manche si apre nel segno di Bottas, che stabilisce il miglior tempo in 1’37”356. Il finlandese ha la meglio sul teammate Hamilton per 35 millesimi. Poco più distante la Ferrari di Raikkonen, che paga un gap di meno di un decimo dalla vetta. Vettel (4°) è invece a più di quattro decimi da Bottas. Magnussen e Stroll, con un colpo di reni nel finale, riescono a evitare l’eliminazione. Il finlandese della Williams riesce ad avere la meglio sulla Haas di Grosjean per 13 millesimi. Oltre al francese terminano prematuramente la sessione Gasly, le Sauber di Ericsson e di Wehrlein e Hartley. Una doppia eliminazione in Q1, quella patita dalla Toro Rosso, che certifica le evidenti difficoltà tecniche patite da Faenza in quest’ultimo scorcio di stagione. 

Piero Ladisa