L'episodio ha scatenato non poche polemiche, sia tra i piloti che all'interno del team, prima della sanzione che è stata inflitta al tedesco, penalizzato dai Commissari di dieci secondi al termine della corsa, che comunque gli ha consentito di mantenere la posizione conquistata al traguardo.

Il team principal Toto Wolff ha espresso il suo giudizio a riguardo, ritenendo inizialmente colpevole Rosberg, per poi ritirare le accuse dopo aver rivisto l'accaduto e mantenendo un atteggiamento più vago: "La lezione del Montmelò non è bastata, mi piacerebbe che i miei piloti corressero senza vincoli, ma se non è possibile senza rischiare una collisione tra le nostre monoposto, ed anche se è una cosa che odio, allora potremmo pensare di congelare le posizioni in una fase della gara".

Ovviamente, invece, le opinioni di Rosberg ed Hamilton sono contrastanti, con i due che si sono accusati a vicenda di aver commesso un errore. "È stata una situazione molto complessa per me, le mie gomme erano molto consumate e i freni troppo caldi. Perciò è stato difficile fermare la macchina alla curva 2, ecco perché sono andato lungo. Ma io ero all'interno, perciò la posizione di diritto per scegliere la traiettoria era la mia e sono rimasto sorpreso quando Hamilton ha girato lo stesso verso la corda della curva venendomi contro" le parole di Nico Rosberg.

Di tutt'altro parere, ovviamente, è risultato il tre volte campione del mondo, il quale si è così espresso: "Nico ha commesso un errore. Non so che problema avesse, ma è lui che mi è venuto contro e mi ha colpito. Non so per quale motivo l'abbia fatto, ora dobbiamo capire perché".

A prescindere dai vari giudizi, però, la situazione all'interno della squadra è di fatto sempre più tesa: in ottica campionato Hamilton si fa sempre più minaccioso nei confronti del compagno, che adesso sente davvero la pressione sulle spalle. A quando il prossimo round?

Carlo Luciani

 

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